“L’e-commerce sta alle aziende come l’acqua sta ai pesci!”. Un’esagerazione? Forse sì, ma stando ai dati attuali quello che è certo è che il commercio digitale è solo all’inizio della sua storia e nessuno può pensare di starne fuori.Nei due anni appena trascorsi il mercato ha vissuto una forte accelerazione nel processo di digitalizzazione, spinta in modo significativo dall’emergenza sanitaria Covid-19. Durante la pandemia l’e-commerce ha giocato un ruolo essenziale per l’economia e per la società. Questi effetti si riflettono chiaramente nell’European E-commerce Report 2022, che mostra che nel 2021 il commercio digitale è cresciuto in Europa ad un tasso del 13% raggiungendo un valore di 718 miliardi di euro che, secondo le proiezioni, crescerà fino a 797 miliardi di euro nel 2022.Nonostante l'aspettativa di un brusco rallentamento dopo la revoca delle restrizioni per la pandemia molti Paesi hanno visto gli acquisti online rimanere stabili o continuare a crescere ad un ritmo più lento.

Un vademecum

Ed ecco la rubrica “E-commerce: il commercio online spiegato facile” che, partendo dai dati e dalle ricerche degli specialisti del settore e passando per casi studio e interviste, vuole approfondire le opportunità del mercato digitale, indagando gli strumenti e i passaggi necessari per coglierle. Un vademecum per sconfiggere la “tecnofobia” in un’epoca dal forte sapore digitale.

Il mercato italiano

In Italia nel 2021, secondo il Rapporto Eurispes 2022, il 77,2% della popolazione ha acquistato online almeno una volta (+7% rispetto al 2020), per un valore che il Politecnico di Milano attesta pari a 39,4 miliardi di euro (+21% rispetto al 2020). La pandemia ha profondamente modificato i comportamenti, la predisposizione e le preferenze dei consumatori verso gli acquisti online. Allo stesso modo le aziende stanno maturando - o dovrebbero farlo - una maggiore consapevolezza sulla necessità di offrire un’esperienza integrata tra canale online e offline. Ciò che è nato dall’esigenza di soddisfare un bisogno imprescindibile, perfettamente riassunto da «stai a casa, la spesa te la portiamo noi», è destinato a permanere e ad evolversi verso una nuova specie di consumatore: il ‘web shopper consapevole’ che sceglie volutamente di comprare online e non per mancanza di alternative.

Un mondo per tutti

La parola “e-commerce” è così radicata nella nostra quotidianità che per Stefano (9 anni) è sinonimo di «acquisto fatto comodamente dal divano»; per Angela e Francesco (rispettivamente 76 e 79 anni) è «il mezzo tecnologico che i nostri figli hanno usato per farci arrivare a casa un pacco di dolci a Pasqua 2020». La trasformazione digitale spalanca le porte ad innumerevoli occasioni di business, ma - attenzione - non significa che sia facile, né che sia sufficiente avere un buon prodotto o un servizio esclusivo per avere successo online. Neanche affidarsi alla dea bendata sembra una strategia vincente, perché, anche se la fortuna aiuta sempre, a lungo termine non è lei a determinare i risultati. Soprattutto le piccole medie imprese continuano ad essere in ritardo nell’adozione e nell’utilizzo degli strumenti digitali per mancanza di tempo, budget, risorse e competenze.

Francesca Muscas

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