La Coldiretti di Oristano chiede il raddoppio dell'abbattimento delle cornacchie.

La richiesta arriva alla vigilia della discussione in Provincia del piano di controllo dei "corvidi" all'esame del settore ambiente e delle attività produttive dell'ente di via Senatore Carboni.

Secondo il presidente della federazione agricola Giovanni Murru e il vice direttore Emanuele Spanò, la programmazione del contenimento è fondamentale nelle campagne oristanesi per evitare i gravissimi danni arrecati dalla specie alle coltivazioni primaverili ed estive, specie per le ortive.

"Una lotta impari - ricorda la Coldiretti - con una fauna selvatica cresciuta in modo esponenziale che pone a rischio il lavoro e la produttività dei campi. Abbiamo più volte denunciato una situazione spesso fuori controllo, con la evidente alterazione dell equilibrio fondante tra ambiente e attività produttive che occorre ripristinare".

Secondo Coldiretti il contingente annuo di cornacchie "rimuovibili" dai campi oristanesi da 2.000 unità potrebbe passare a 5.000 (50% attraverso gabbie e il 50% mediante fucile), cui sommare i 240 esemplari del Piano di sorveglianza per la encelofamielite di tipo West Nile. "Ribadiamo la necessità" - concludono Murru e Spanò - di programmare azioni organiche di contrasto, strutturate nel tempo e frutto di un lavoro collettivo, anche in raccordo con le associazioni ambientaliste. A tal fine riproponiamo ancora un urgente incontro con le istituzioni regionali e provinciali e le associazioni di categoria per pianificare un lavoro integrale ed indispensabile sulla fauna selvatica".
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