Trainate anche da Wall Street, dove il Dow Jones torna sopra quota 20mila punti, le principali borse europee hanno chiuso tutte in positivo, con Francoforte salita dello 0,20%, Parigi in progresso dello 0,65%, Londra dello 0,67% e Madrid dello 0,6%.

Il miglior listino di giornata è però quello di Piazza Affari, dove l'indice Ftse Mib guadagna l’1,2% e mette a segno il terzo aumento consecutivo.

La spinta è arrivata da Telecom Italia (+2,57%), dopo i buoni numeri di Tim Brasil e in attesa dei risultati e dell'aggiornamento del piano industriale.

Ma soprattutto da Intesa Sanpaolo (+2,66%), che ha diffuso i dati sui conti 2016 e confermato la volontà di distribuire 3 miliardi di dividendi quest'anno e 3,4 miliardi il prossimo. L'amministratore delegato, Carlo Messina, ha inoltre specificato che l'istituto prenderà il tempo necessario per valutare le potenziali combinazioni industriali con Generali (il cui titolo oggi è rimasto cauto, +0,27%).

Piatta invece Unicredit, che si prepara al maxi-aumento di capitale da 13 miliardi (in partenza il 6 febbraio) e ieri ha fissato il prezzo delle nuove azioni: offerte a 8,08 euro, con uno sconto del 38% sul Terp, il prezzo teorico dopo lo stacco del diritto di opzione, calcolato al valore di ieri.

Per il resto, nel comparto bancario Bper guadagna il 2,41% e Banco Bpm l’1,66%; mentre si mostrano deboli Mediobanca (-0,06%) e Ubi Banca (-0,37%).

Tra gli industriali, bene Ferrari (+2,09%) che tocca il nuovo massimo di sempre. In rialzo anche i titoli petroliferi: Eni a +2,61% e Saipem a +1,72%.

Sul fronte dei titoli governativi, si allarga leggermente lo spread tra Btp e Bund tedesco, che termina a 184 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,26% sul mercato secondario. Il differenziale spagnolo sale invece a 136 punti.
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