Con la sola eccezione di Londra (+0,3%) le Borse europee hanno tutte chiuso sotto la parità una giornata caratterizzata dai deludenti risultati dell'economia americana.

Il Pil degli Stati Uniti è infatti aumentato nel quarto trimestre dell'anno scorso a un ritmo più lento rispetto alle stime (1,9% contro il 2,2% previsto). E nell'intero 2016 è salito "solo" dell'1,6%: la crescita più lenta dal 2011.

Nel Vecchio Continente, Francoforte ha perso lo 0,29%, Parigi lo 0,56% e Madrid lo 0,09%. La peggiore risulta però Piazza Affari (-0,57%), dove - dopo l'euforia dei giorni scorsi – il comparto bancario è stato colpito dalle vendite. Il listino è stato appesantito anche dalla possibilità di elezioni anticipate e dai timori di instabilità politica.

Resta sempre sotto i riflettori la vicenda Generali-Intesa. Tra le società coinvolte nel risiko sul Leone di Trieste, è proprio Intesa Sanpaolo l'unica a chiudere sopra la parità (+0,80%). In rosso finiscono invece Assicurazioni Generali (-1,47%), Mediobanca (-1,23%) e Unicredit (-5,17%). Quest'ultima, secondo indiscrezioni, la prossima settimana dovrebbe riunire il cda per fissare il prezzo e le condizioni del maxi-aumento di capitale da 13 miliardi di euro.

Male anche Ubi Banca (-1,17%) Mediolanum (-1,23%), mentre risulta in progresso Banco Bpm (+0,77%), che ha beneficiato dei rumors sulla possibile cessione di Aletti.

In luce il settore del lusso, dove Ynap guadagna il 2,95%, Ferragamo il 2,47% e Luxottica il 2.17%.

Brillante anche Stmicroelectronics (+3,64%), all'indomani della presentazione dei conti e in scia a una serie di promozioni arrivate questa mattina dagli analisti.

Per quanto riguarda i titoli governativi, sale ancora il differenziale tra Btp e Bund tedesco, a 177 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,25% sul mercato secondario.
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