Il disegno di legge sulla Concorrenza si blocca di nuovo, ancora una volta per le concessioni balneari.

E’ infatti l’articolo 2 del ddl che disciplina settori come la gestione dei rifiuti, le concessioni del gas naturale, i trasporti locali, i servizi pubblici, una maggiore liberalizzazione dei farmaci equivalenti, il punto dello scontro

Il Governo lavora sull’ipotesi bandi subito per l'assegnazione delle spiagge ancora disponibili e proroga di cinque anni delle concessioni balneari in essere. Ma mentre Lega e Forza Italia si sono subito dichiarate favorevoli, fuoco incrociato del M5s e anche delle associazioni ambientaliste. 

Il Carroccio vorrebbe modificare il testo licenziato dal Governo, che punta a ripristinare le gare, con un emendamento che prevede una proroga di 5 anni dell'entrata in vigore del nuovo sistema della messa a gara delle concessioni balneari e una prelazione per i vecchi concessionari. Il Movimento Cinquestelle invece difende la formulazione dell'articolo così come uscita dal Consiglio dei Ministri. Anche perché, sostengono i pentastellati, una nuova proroga del vecchio regime significa mandare l'Italia in infrazione e perdere i soldi del Next Generation EU.

Il premier Mario Draghi già in autunno aveva promesso un intervento dopo la sentenza del Consiglio di Stato che a novembre ha posto come limite per il regime di proroga il 31 dicembre 2023. Ma il nodo è stato via via rinviato e ora l'Italia, se non si troverà un accordo, corre il rischio di una maxi sanzione Ue.

La maggioranza è riuscita a raggiungere un'intesa su 31 dei 32 articoli del disegno di legge delega, e si ipotizzava un rush finale con voto in commissione in questi giorni, ma ieri al termine dell'ultima riunione per le concessioni balneari non c'è stato nulla da fare ed è stato necessario un nuovo stop e un approfondimento. L'approdo in aula slitta così alla prossima settimana.

Le posizioni di Lega e M5S sembrano ancora distanti. "Noi stiamo dando una mano anche agli imprenditori del turismo" dice Matteo Salvini. "Ci appare surreale – scrivono deputate e deputati del M5s in commissione Politiche Ue – un'ulteriore proroga a 5 anni posticipando all'infinito le gare sulla base delle mappature" delle concessioni balneari. "Prevedere una 'golden power' per le spiagge significa banalizzare il concetto di sicurezza nazionale, che sarebbe soltanto un paravento per le lobby che da decenni bloccano le riforme”, aggiungono, rigettando “ogni possibilità di proroga, che sarebbe smontata in ogni Tribunale d'Italia come già statuito dalla Cassazione".

(Unioneonline/D)

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