In un momento in cui il prezzo dell’energia è salito alle stelle, con conseguenze importanti sulle bollette di famiglie e imprese, le fonti rinnovabili sono "ferme al palo a causa di burocrazia, amministrazioni locali e regionali, Sovrintendenze e comitati Nimby (non nel mio giardino) e Nimto (non nel mio mandato)".

Lo ha denunciato Legambiente, che per il suo nuovo rapporto “Scacco Matto alle rinnovabili” ha scelto 20 luoghi simbolo italiani, in cui oggi i progetti relativi alle rinnovabili sono ostacolati.

"Il rincaro bollette non si risolve attraverso una insensata corsa al gas e al nucleare, ma puntando su fonti pulite, efficienza e autoproduzione. Se anche solo il 50% delle rinnovabili oggi sulla carta venisse realizzato, l'Italia avrebbe già raggiunto gli obiettivi climatici europei", ha spiegato l'associazione ambientalista.

Tra le 20 storie raccontate c’è quella della costruzione del parco eolico offshore nelle acque del Sulcis, il cui iter ha subito un forte rallentamento dallo scorso aprile.

Tra gli altri progetti isolani rimasti fermi ci sono poi quello dell’impianto fotovoltaico nell’area industriale di Macomer contestato dall’amministrazione comunale e quello di revamping dell’impianto eolico di Ploaghe e Nulvi, contestato da Regione e Sovrintendenza.

“La Sardegna ha una grande occasione di sviluppo: diventare la prima grande isola ad attuare la transizione verde, ma le procedure autorizzative degli impianti di produzione dell’energia da fonti rinnovabili vanno a rilento a causa di regole vecchie e confuse. Nella prima Regione italiana ad aver elaborato un Piano Paesaggistico all’avanguardia, il tema dei paesaggi energetici è centrale”, ha dichiarato Marta Battaglia, direttrice di Legambiente Sardegna.

"Il paesaggio è una tra le principali risorse che sostengono l’identità e l’economia della Regione ed è fondamentale che si avvii una rivoluzione culturale profonda perché i territori imparino a riconoscere nei paesaggi energetici la nuova bellezza funzionale e necessaria al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. Il riordino normativo, da affrontare anche a livello regionale con l’obiettivo di un testo unico in materia, deve essere sostenuto da una forte e diffusa consapevolezza delle priorità e delle direzioni da percorrere, che consenta di superare le valutazioni caso per caso e detti regole chiare per le imprese, le amministrazioni e le comunità”, ha aggiunto.

(Unioneonline/F)

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