«La Regione non si fa prendere a sportellate da nessuno, questo deve essere chiaro». Quando si parla degli aeroporti sardi e del contestato progetto di fusione, l'assessore ai Traporti Antonio Moro abbandona per un attimo il registro moderato e preme sull'acceleratore: «Ormai si sono espressi in tanti: l'ultimo parere negativo è della Corte dei conti, e segue quelli di Enac, autorità anticorruzione e tribunale. Tutti certificano che il piano non è in linea con le norme».

Perché la Regione è contraria alla holding degli scali composta da F2i e Camera di commercio di Cagliari?

«Non si possono dare le chiavi d'accesso dell'Isola ad un grande soggetto monopolista privato, che ha come obiettivo, legittimo, quello di massimizzare i profitti, ma non l'aumento del traffico passeggeri e lo sviluppo della Sardegna».

Eppure la Camera di commercio vuole andare avanti, nonostante l'altolà della Corte dei conti.

«Non sta a me ribadire l'autorevolezza del parere. Sta semmai a chi ha richiesto quel giudizio prenderne atto e comprendere che il progetto si deve fermare».

Ci sono interessi che vanno oltre la creazione di una rete aeroportuale unica?

«I soggetti privati coinvolti nell'operazione potrebbero lasciarlo intendere, il modo con il quale ci si ostina a portare avanti un piano che ha registrato così tanti pronunciamenti negativi lo conferma. Però posso già dire che la Regione difenderà in ogni sede le sue ragioni».

Il tetto del Governo alle tariffe aeree è saltato e c'è il rischio di nuovi rincari.

«Il timore è fondato e faremo di tutto perché questo possa essere scongiurato. È chiaro che la Regione, davanti alle regole europee che limitano il raggio d'azione sui biglietti per i passeggeri non residenti ha poche armi, se non quelle della moral suasion».

Ma fino a pochi anni fa la tariffa unica era in vigore con il benestare dell'Ue.

«Sì, poi sono cambiati gli orientamenti e l'Isola è stata penalizzata. Tutto deriva da una particolare attenzione delle direzioni generali della Commissione europea, soprattutto quella che si occupa di Concorrenza, all'indomani dell'annunciato "ponte aereo" della Giunta Pigliaru. Le frequenze dei voli andavano oltre il concetto di servizio minimo che l'Ue usa come parametro. Le posizioni si sono irrigidite e la conseguenza sono i bandi attuali, che non ci soddisfano».

Dopo quasi cinque anni di centrodestra non può dare la responsabilità alla Giunta Pigliaru.

«Non attribuisco colpe. Ma credo che aver aperto un canale di confronto con la Commissaria ai trasporti sia fondamentale per ribadire il diritto alla mobilità dei sardi».

L'obiettivo è ripristinare a tariffa unica?

«Quando è stata applicata si è dimostrata uno strumento di straordinaria efficacia. Di certo non si può passare dalla tariffa unica a quella libera per i non residenti, come ora. Siamo al lavoro sul prossimo bando. Nel frattempo partiremo con gli sconti per alcune categorie di passeggeri».

Quali?

«Nella fase sperimentale rientreranno i giovani residenti entro i 27 anni e gli over 65, a cui potrebbero aggiungersi gli atleti agonisti». Le elezioni sono all'orizzonte, lei è anche presidente del Psd'Az. In questi anni il partito non le è sembrato un po' ingessato?

«Il Psd'Az è al governo dell'Isola e ha pagato un prezzo altissimo, offrendo alla causa le sue migliori energie e dedicandosi alla realizzazione di un programma ambizioso».

Il congresso è stato convocato per aprile, perché non prima? «Rivendico la scelta di aver salvaguardato l'unità del partito, impedendo che un fatto importantissimo sul piano interno, come il congresso, potesse indebolire la guida sardista della coalizione». Solinas sarà il candidato del centrodestra?

«Il Psd'Az è socio fondatore della coalizione. L'adesione ha un tratto dirimente: la guida in capo ai sardisti. Chi eventualmente e legittimamente avanza altre proposte deve mettere in conto una verifica del perimetro dell'alleanza».

Intende dire che senza la conferma di Solinas uscirete dalla coalizione?

«No. Ma è normale che un accordo diverso da quello delle precedenti elezioni dovrà essere valutato dagli organi del Psd'Az». Siete disposti a presentarvi da soli al voto?

«Chi è sardista non può aver paura di correre con i Quattro mori, vista la nostra storia e i valori che possiamo vantare da 103 anni».

Michele Ruffi

© Riproduzione riservata