Un Paese di Santi, poeti e navigatori... così per molto tempo è stata descritta l’Italia. Oggi però i marinai sono sempre di meno nella nostra Penisola, i poeti faticano ad arrivare a fine mese e anche i Santi non godono più dell’onore degli altari come un tempo. Anzi dopo secoli di attenzione quasi spasmodica e di devozione popolare, se si eccettuano san Francesco e qualche santo venerato localmente, sono diventati degli illustri sconosciuti.

Ed è un peccato perché Santi, beati, arcangeli e affini sono parte della nostra cultura e della nostra tradizione, non solo religiosa.

Basta guardarsi in giro e li ritroviamo attorno a noi nei nomi di tante località, in tante ricorrenze e manifestazioni patronali che ancora si festeggiano anche se sempre più laicamente. Sono nella nostra letteratura e soprattutto in moltissima arte con cui siamo a contatto quotidianamente.

Non conoscerli, non riuscire neppure individuarli, non sapere nulla di loro alla fine non ci permette di apprezzare fino in fondo il Paese in cui viviamo. Per questa ragione vale la pena di leggersi "Del come riconoscere i Santi" (pp. 264, euro 12,00) un agile libretto recentemente riproposto dalla Sei editrice e scritto, una trentina di anni or sono, da Stefano Jacomuzzi (1924-1996), docente di Storia della Letteratura italiana all’Università di Torino e grande appassionato di religiosità popolare.

Il libro, come ci dice il titolo volutamente ma anche ironicamente dotto, vuole essere una guida essenziale nell’universo della devozione e della tradizione religiosa. Così, il lettore viene condotto attraverso brevi schede corredate dalle belle vignette di Gigi Cappa Bava alla scoperta delle peculiarità e caratteristiche di quei personaggi illustri che siamo soliti incontrare nei dipinti, nelle statue, in mille raffigurazioni.

Ritroviamo allora gli episodi storici e leggendari che compongono le loro biografie, le loro ricorrenze e di chi sono patroni e protettori. Soprattutto ci vengono svelate le caratteristiche che contraddistinguono un santo da un altro, gli attributi e le peculiarità che ce li rendono immediatamente riconoscibili.

Vediamo che il famoso santo Stefano che festeggiamo il giorno dopo Natale è spesso rappresentato con delle pietre sul capo perché venne trucidato a sassate in epoca romana e per questo è il protettore di chiunque lavori sassi come selciatori e scalpellini.

Oppure che Maurizio, uno dei tanti protettori della Sardegna, porta lancia e spada in ogni sua raffigurazione perché era un soldato che si convertì al cristianesimo e protegge gli alpini perché perse la vita combattendo in difesa della fede cristiana sulle montagne. E via così per centinaia di personaggi che fanno parte della nostra storia e della nostra cultura, personaggi che questo libro veramente grazioso ci fa ritrovare anche nel loro lato più popolare e divertente perché non dobbiamo dimenticare che le storie dei Santi sono parte del nostro patrimonio fiabesco e favolistico, oltre che devozionale.

Insomma un libro per imparare, ma senza annoiarsi, per apprezzare meglio la nostra Italia e i suoi lati un po’ nascosti e dimenticati. E un libro per impressionare amici e parenti riconoscendo a prima vista un san Rocco, un san Sebastiano oppure una santa Brigida quando ce li troviamo davanti.

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro
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