#Un libro da scoprireIl volto nascosto delle Alpi
Spesso si parla dello spopolamento dell’entroterra della Sardegna e di tante parti d’Italia. Di paesi che si svuotano per la partenza delle nuove generazioni e di luoghi in cui la cultura antica e le tradizioni rischiano l’oblio definitivo.
È un destino che accomuna un po’ tutto il mondo rurale e montano in questi anni attraversati dal mito dell’urbanizzazione e dominati da una globalizzazione sempre più invadente. Inoltre, per quanto si possa amare la natura e l’ambiente al di fuori delle città, spesso è difficile fare i conti con le scomodità e i ritmi estranei di tanti luoghi “fuori mano”, con la loro distanza dagli stili di vita odierni.
Discorsi come questo valgono per la Sardegna ma anche per un universo piuttosto distante come quello delle Alpi, un universo che magari immediatamente associamo solo ad alcune località sciistiche alla moda oppure a immagini patinate da cartolina. Viceversa, il mondo alpino è molto di più e, soprattutto, ha molta cultura e tradizione ancora tutta da scoprire.
A raccontarci il volto segreto delle Alpi, la durezza e il fascino di una vita che può essere ancora oggi legata ai ritmi della natura, al procedere alternato delle stagioni e ai silenzi di spazi che paiono veramente privi di confini sono Renato Bontognali, Lorenzo Erroi e Lara Montagna, autori del volume Volti dell’alpe (Salvioni Edizioni, 2018, Euro 40, 00, pp. 304).
Nelle pagine del libro, grazie alle testimonianze raccolte dai tre autori e alle splendide fotografie di Ely Riva ci troviamo a faccia a faccia – è proprio il caso di dirlo dato che la maggior parte degli scatti presentati sono ritratti – con gli uomini e le donne, i giovani e gli anziani che ancora oggi creano sulle Alpi della Svizzera italiana un vero e proprio microcosmo di montagna, un mondo a cavallo tra passato e modernità. Persone generose e tenaci, cariche di ricordi ma anche di speranze per un futuro che pure appare sempre più difficile per chi vuole vivere la montagna come un tempo, facendo il pastore e preparando il formaggio senza cedere alle sirene del turismo e del marketing a tutti i costi.
Questo libro e le sue storie ci confermano che esistono vie alternative, personali, “straordinarie” ed eppure normalissime per vivere la natura, gli spazi rurali e le asperità dei monti. E che nelle storie di questi abitanti delle Alpi vi è tutto un patrimonio non solo buono per animare il presente ma anche per guardare, in maniera originale, al domani.
Roberto Roveda