Un uomo e una donna, Valentin e Joana. Si sono conosciuti in vacanza, si sono innamorati con il più classico dei colpi di fulmine e sono diventati marito e moglie. Diciassette anni dopo hanno una bella casa, dei figli, apparentemente sembrano una coppia affiatata.

Ad entrambi sembra però di essere entrati in una bolla priva d’aria. Si sentono soffocare e si ritrovano nello studio di uno psicologo per una terapia che li aiuti a ritrovarsi, a recupere le ragioni che li hanno fatti innamorare. In quella stanza, seduti su un divano che è una sorta di terra di nessuno, di fronte a uno sconosciuto, iniziano a parlare dando vita - col loro duetto fatto di dialoghi serrati, frizzanti e corrosivi e con il loro confronto con il terapeuta - al nuovo libro di Daniel Glattauer Terapia d’amore (Feltrinelli, 2017, Euro 13,00, pp. 128. Anche Ebook).

Il libro rappresenta un ritorno ai temi del passato, per lo scrittore austriaco divenuto famoso grazie al best seller Le ho mai raccontato del vento del nord (2010). Glattauer torna, infatti, a parlare di amore, di relazioni, di legami. E lo fa mettendo di fronte ancora una volta i protagonisti, in maniera diretta, quasi senza mediazione, facendo in modo che a raccontare in prima persona siano le loro parole.

Nel suo libro più fortunato i protagonisti costruivano la loro relazione scambiandosi una mole infinita di mail. Qui sono uno di fronte all’altra, prima incerti su quale strada intraprendere, poi stupiti di non riconoscersi nelle parole dell’altro, infine coinvolti nel gioco di una relazione di nuovo tipo che il terapeuta riesce a costruire con loro.

Entrambi, Valentin e Joana, sono arrabbiati, delusi, frustrati. Rinfacciano l’uno all’altra il fallimento della relazione. Si ritrovano perciò come nella più classica delle coppie in crisi a scambiarsi accuse pesanti, livide fino a che il terapeuta non li porta a scambiarsi i ruoli, a calarsi nei panni dell’altro.

Un’operazione che costringe marito e moglie a mettersi in gioco e che non è a costo zero neppure per lo psicologo che pare controllare la situazione ma… quando si toccano le corde dei sentimenti e delle relazioni nulla si può dare per scontato.

La terapia funzionerà oppure ci sarà bisogno di una cura supplementare per il nostro terapeuta? La risposta all’ultima pagina… forse.

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