"L'affascinante temperie egiziana, i fasti, la psicologia, i rapporti tra civiltà che hanno intessuto trame importanti di storia, dalla quale non possiamo prescindere se vogliamo comprendere il nostro senso qui".

Sono le parole utilizzate dall’egittologo Giacomo Cavillier per condurre il pubblico di Senorbì e della Trexenta alla scoperta di un mondo denso di magia con il quale gli Shardana hanno avuto molto a che fare. Si è tenuta nel museo archeologico di Senorbì la presentazione del volume "Shardana: navigatori e guerrieri nell'Egitto Ramesside" alla quale ha fatto seguito il dibattito interamente dedicato al legame, fortissimo, tra i popoli del Mediterraneo.

"Sappiamo qualcosa di più su chi erano questi guerrieri navigatori, ma rimane misteriosa e controversa la loro origine che continua ad animare dibattiti e valutazioni di ampio respiro" ha detto Elisabetta Frau, direttrice del museo di Senorbì. Importante anche il contributo dato dall’archeologo Alfonso Stiglitz relativamente agli Shardana in Sardegna.

A completare, coreograficamente, la conferenza, una bellissima armatura shardana realizzata con ricercatezza di particolari da Antonino Fadda dell'associazione Memoriae Milites.

A promuovere l’iniziativa la società Sa Domu Nosta, in accordo con il Comune.
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