Come una sinfonia di gesti. È quella realizzata dalle donne che, questo martedì, hanno vestito la Madonna degli Angeli in occasione della festività tenutasi ieri a Sassari.

Mani e dita femminili hanno agghindato con precisione quelle del simulacro della Vergine e del Cristo, statue del Gremio dei Muratori, inserendo e cucendo sul tessuto, con ago e filo dorato, gioielli, orecchini e cuori d’argento e oro.

«È una tradizione molto antica - riferisce Teresa Rassu, 58 anni, una delle “sarte” impegnate per l’occasione -, mia madre Gavina e mia zia Tilde lo fanno da oltre 60 anni».

Si tratta di monili donati dai fedeli che vogliono così ringraziare l’Assunta e dimostrarle la propria devozione. «Lei accetta tutto. E noi quando, per esempio, mettiamo un orecchino lo facciamo con il cuore».

Quella della famiglia di Teresa è quasi una dinastia in questo senso visto che anche la nonna, a suo tempo, cucì la bandiera dei Muratori. E stamattina nella cattedrale di San Nicola, dopo la processione di ieri per le vie del centro storico, le donne hanno ritirato i preziosi dalla Vergine con un’attenzione assoluta mentre gli uomini si occupavano di riporli in un astuccio.

L’appuntamento è rinviato adesso al prossimo anno ma la gratitudine non si ferma mai. «La Madonna degli Angeli è il nostro simbolo - conclude Teresa -. Parlare di lei fa venire i brividi. Vogliamo fare di tutto per renderla felice».   

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