Nei prossimi anni le temperature medie in Sardegna subiranno un aumento di 1,5 gradi, mentre le ondate di calore nell’Isola faranno registrare un aumento addirittura del 105% o addirittura 106% a seconda degli scenari, con una impennata anche del numero delle “notti tropicali”, ovvero le notti in cui la temperatura minima non scende sotto i 20°C.

È quanto si legge nel “Quadro climatico per il periodo di riferimento e proiezioni climatiche attese per la Sardegna” elaborato per la Regione dalla Divisione Modelli Regionali ed impatti geo-idrologici della Fondazione CMCC – Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, nell’ambito della Strategia Regionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici.

Il dossier analizza il clima dell’Isola sotto diversi aspetti, mettendo sotto la lente lo status degli anni passati, la situazione presente e provando a elaborare scenari futuri. 

Un documento – molto tecnico – dove si cerca di prevedere i principali cambiamenti – e gli annessi pericoli -che interesseranno l’Isola da qui al 2050.

Due le ipotesi prese in considerazione:

  • La prima (denominata Scenario RCP4.5 e che potremmo definire “ottimistica”) parte dal presupposto che verranno intraprese azioni efficaci per ridurre significativamente l’emissione dei gas serra.
  • La seconda (Scenario RCP8.5 e che potremmo definire “pessimistica”) immagina che, al contrario, tali azioni significative non vengano adeguatamente intraprese o che comunque siano «irrilevanti» e che dunque entro il 2100 le concentrazioni atmosferiche di CO2 siano triplicate o addirittura quadruplicate rispetto ai livelli preindustriali.

Sia nel primo che nel secondo scenario, si legge nel report, in Sardegna «in generale è atteso un aumento degli indicatori di temperatura media e degli estremi», ma «gli aumenti sono più marcati nell’ipotesi di scenario RCP8.5 rispetto allo scenario RCP4.5».

Nel dettaglio, «è atteso un aumento uniforme dal punto di vista spaziale della temperatura media di 1.3° C e 1.5° C per gli scenari RCP4.5 e RCP8.5 rispettivamente». Ancora: «Tendenze analoghe sono attese per gli estremi di temperatura massima e di temperatura minima» con incrementi medi compresi tra 1,4 e 1,6° C, sempre a seconda dello scenario preso in considerazione. 

«Per quanto riguarda le variazioni in numeri di giorni/occorrenze di indicatori legati alla temperatura massima e alla temperatura minima, è atteso un aumento del numero di ondate di caldo che va da un minimo di 7 giorni a un massimo 86 giorni» a seconda dello scenario.

Ancora, sempre cercando di prevedere il clima dei prossimi decenni, «è proiettato – scrivono gli esperti – un aumento percentuale del numero di eventi di ondate di calore del 105%» per lo scenario “ottimistico” e del 106% per lo scenario “pessimistico”, con una significativa variabilità spaziale».

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Fatti i debiti calcoli, analizzati dati, modelli e variabili del caso, gli esperti arrivano infine alle seguenti conclusioni sul clima futuro in Sardegna: «Le analisi evidenziano un generale aumento della temperatura media e, su gran parte della regione, degli estremi di temperatura massima e minima, dei periodi con temperature elevate, della frequenza degli eventi estremamente caldi e delle notti tropicali».

PRECIPITAZIONI – «Allo stesso tempo, – prosegue il report al paragrafo “Conclusioni” – in termini di precipitazione, lo scenario RCP4.5 restituisce una riduzione della precipitazione cumulate annua a nord e un aumento al sud, mentre con lo scenario RCP8.5 mostra un generale aumento delle precipitazioni annue su tutta la regione, ad eccezione di una lieve riduzione in alcune aree situate nella parte nordorientale e meridionale della Sardegna».

«Per entrambi gli scenari considerati, su gran parte dell’area studio è atteso un incremento dei valori massimi di pioggia in 1-giorno e degli estremi di precipitazione. In termini di numero di giorni consecutivi all’anno con precipitazione minore di 1 millimetro, la proiezione con lo scenario RCP4.5 mostra un aumento dei valori annuali sulla parte settentrionale della regione e una riduzione in gran parte del centro e del sud. Di contro –chiude il rapporto -, la proiezione con lo scenario RCP8.5 mostra un aumento generalizzato sull’intera regione».

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