Barumini, sette artisti sardi espongono a Casa Zapata
In mostra sculture, dipinti, tessuti, tappeti e stendardi che reinterpretano, con linguaggi moderni, i simboli e le e le suggestioni del patrimonio nuragicoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Le pietre antiche di Casa Zapata, custode del nuraghe “Su Nuraxi ‘e Cresia”, si aprono all’arte contemporanea.
Fino al 30 settembre 2025, il Polo Museale di Barumini ospita la mostra “Echi antichi, Segni contemporanei – Arte e archeologia in dialogo”, un’esposizione che intreccia la millenaria storia sarda con le visioni di sette artisti isolani.
Organizzata dalla Fondazione Barumini Sistema Cultura e dal Comune di Barumini, la rassegna riunisce le opere di Silvano Caria, Maria Grazia Medda, Maria Grazia Tuveri, Marina Desogus, Genoveffa Serra, Antonello Serra e Alessandro Muscas.
In mostra sculture, dipinti, tessuti, tappeti e stendardi che reinterpretano, con linguaggi moderni, i simboli e le e le suggestioni del patrimonio nuragico.
«Barumini non è solo Su Nuraxi e non è solo archeologia – sottolinea il presidente della Fondazione, Emanuele Lilliu – è anche un luogo vivo, aperto all’arte, dove gli artisti sardi possono trovare casa e crescere. Vogliamo continuare a candidarci come la “casa degli artisti sardi”».
L’inaugurazione, avvenuta sabato, è stata accompagnata dall’analisi del curatore Paolo Sirena, che ha definito l’esposizione «un viaggio nello spazio e nel tempo, un dialogo costante tra archeologia e arte contemporanea».
Per Antonello Serra, uno dei protagonisti della mostra, luoghi come Casa Zapata sono «spazi di confronto con un pubblico internazionale e un’opportunità per diffondere l’arte sarda oltre i confini dell’Isola».
La mostra è inclusa nel percorso di visita che comprende anche Su Nuraxi e il Centro Giovanni Lilliu, offrendo ai visitatori un itinerario unico in cui la forza evocativa delle pietre antiche si fonde con la creatività contemporanea.
(Unioneonline/Fr.Me.)