"Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia". È un detto popolare che in realtà trova poca aderenza al vero perché la giornata di oggi, 13 dicembre, non corrisponde al solstizio d'inverno, eppure la tradizione si intreccia con la storia. Il modo di dire probabilmente è nato prima della riforma del calendario gregoriano quando cui effettivamente il 13 dicembre corrispondeva col solstizio, poi spostato al 21-22 dicembre. In ogni caso in questo giorno il sole tramonta prima.

Ma Santa Lucia, protettrice della vista, è occasione per i più piccoli per festeggiare nelle regioni in cui si rispetta il rito della piccola martire siracusana che fa visita alle case dove ci sono bambini, che le hanno precedentemente scritto una letterina, con il suo asinello. In mano ha un piattino su cui ci sono i giochi che le sono stati strappati durante il martirio. Fuori dalla porta si lasciano dei biscotti, un bicchiere di vin santo, e anche della paglia (oggi ormai si mette la farina gialla) e una carota per l'asino.

In una stanza invece si stende a terra un lenzuolo bianco, dove Lucia lascerà i doni. Vietato alzarsi di notte per vederla, recita la tradizione, altrimenti si riceverà in faccia una manciata di cenere che cancellerà la memoria e il giorno dopo non si ricorderà più nulla.

(Unioneonline/s.s.)
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