Alghero è stata la prima città in Italia ad aver utilizzato il gioco per valorizzare il proprio patrimonio archeologico e culturale, con alcune infrastrutture ludiche che vengono utilizzate da turisti e residenti.

Un percorso innovativo intrapreso con l'esperienza PlayAlghero, nell'ambito del progetto europeo Med Gaims – Gamification For Memorable Tourist Experiences, finanziato dal Programma Eni Cbc Med Programme 2014-2020.

Giovedì primo dicembre, a partire dalle 9.30, nella sala conferenze della Fondazione Alghero a Lo Quarter, la giornata-evento dal titolo "Gamification, turismo e patrimonio culturale: nuove strategie per la valorizzazione dei territori".

I lavori si apriranno con i saluti istituzionali del sindaco di Alghero Mario Conoci e del presidente della Fondazione Andrea Delogu. A seguire, il dibattito incentrato sulle reali potenzialità del "gioco" per valorizzare il patrimonio culturale e innovare l’esperienza turistica di visitatori e cittadini. Ci saranno, tra gli altri, Fabio Viola, uno dei massimi esperti di gamification, Xavier Socias, game designer, Luana Toniolo, responsabile della direzione regionale Musei Sardegna, Giulia Eremita, esperta in marketing del turismo digitale e Alessandro Cocco, assessore al Turismo della città di Alghero. 

La seconda parte della mattinata proseguirà con la presentazione del sistema di giochi #PLAYALGHERO a cura della Fondazione Alghero, del Dipartimento di Architettura e Design dell'Università di Sassari e dei game designer Elisa Meloni e Alexandro Simone Meloni, Associazione Il Vagabondo, Net Press in collaborazione con la Game Maker Academy, Adele Giacoia e Sergio Vernagallo. «L'evento - si legge in un comunicato stampa - si propone di stimolare il confronto tra start up e game designer con imprese culturali, istituzioni, organizzazioni ed enti attivi nel comparto turistico e culturale, interessati ad approfondire strategie di sviluppo turistico e di sviluppo dei pubblici attraverso la gamification». 

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