Il Premio Campiello 2021 va a Giulia Caminito, autrice di “L’acqua del lago non è mai dolce” per Bompiani in cui racconta la “parabola intorno alla difficoltà di stare al mondo con i propri mezzi”.

99 i voti ottenuti.

La scrittrice romana, classe 1988, è arrivata a Venezia molto provata dalla stanchezza ma "molto contenta di essere qui", scrive una storia dura, la sfida all'infelicità di Gaia, bambina e poi adolescente nel vuoto degli anni Duemila, tra la periferia di Roma e Anguillara Sabazia sul lago di Bracciano, con una famiglia disastrata.

Per la prima volta nel suggestivo scenario dell'Arsenale di Venezia, nella 59esima edizione il Premio Campiello ha lasciato il Gran Teatro la Fenice, dopo l'edizione 2020 in Piazza San Marco. Molto teatrale l'impatto della serata finale, condotta da Andrea Delogu con la partecipazione straordinaria di Lodo Guenzi che ha cantato "Una vita in vacanza” de Lo Stato Sociale.

Al secondo posto si è classificato Paolo Malaguti con 80 voti per “Se l'acqua ride” (Einaudi) in cui ci trasporta lungo i canali veneti quando tutto sta cambiando, negli anni '60, con la storia di Ganbeto. A larga distanza Paolo Nori con “Sanguina ancora” (Mondadori), dedicato all''incredibile vita di Fedor M. Dostoevskij, 37 voti. Al quarto, quasi a pari merito con Nori, “La felicità degli altri” (La nave di Teseo) di Carmen Pellegrino, 36 voti, storia di una donna che ha imparato a parlare con le ombre, e al quinto Andrea Bajani con “Il libro delle case” (Feltrinelli), in cui racconta la storia di “io indefinito” costruita attraverso le case in cui ha vissuto.

Nel corso della serata sono stati consegnati anche il Premio Campiello Giovani 2021 ad Alice Scalas Bianco per “Ritratto di Parigi” e il Premio Opera Prima a Daniela Gambaro per “Dieci storie quasi vere” (Nutrimenti) e un ricordo di Mario Rigoni Stern nel centenario della nascita. 

(Unioneonline/s.s.)

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