Accusato di aver rubato degli oggetti preziosi custoditi all’interno di un armadietto di una signora, un furto aggravato contestato all’imputato che si è presentato nell’aula del tribunale davanti al giudice e al pubblico ministero, l’avvocato della difesa e dell’accusa.

Un vero “processo simulato” all'Istituto superiore Paglietti di Porto Torres programmato nell’ambito del progetto di educazione alla legalità del Ministero dell’Istruzione, svolto in collaborazione con la Camera Penale “Enzo Tortora” di Sassari.

È cosi che l’aula magna si è trasformata in una vera e propria aula di tribunale in cui gli studenti hanno indossato le toghe per simulare un processo penale con la supervisione degli avvocati Maria Grazia Sanna, Silvia Ferraris, Marina Canu, Marcello Masia.

Gli studenti di varie classi del Nautico e dello Smat, coordinati dai docenti Alberta Giua, Davide Fanni e Patrizia Ceraulo, si sono resi protagonisti attivi di una interessante metodologia didattica, un Role Playing, un vero e proprio gioco di ruoli, che nella veste di attori hanno recitato puntualmente una parte: giudice, cancelliere, Pubblico Ministero, imputato con il suo difensore, e i test dell’accusa e della difesa.

Il processo si è concluso con l’assoluzione dell’imputato: il capo di accusa non era stato provato al di là di ogni ragionevole dubbio. E se il tribunale si è presentato a scuola,successivamente saranno i ragazzi che varcheranno la soglia delle porte del  Palazzo di Giustizia per assistere dal vivo ad un processo penale in cui vedranno riflessa la loro emozionante interpretazione.

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