Straordinaria scoperta a Porto Torres, dove gli scavi per la posa della rete del gas hanno riportato alla luce alcuni reperti appartenenti alla Turris Libisonis e risalenti a circa duemila anni fa.

Le ruspe di Medea, la società che sta costruendo le reti di distribuzione del gas, durante il loro intervento tra via Carducci e via Colonia romana hanno infatti riportato alla luce, facendo rimergere dal sottosuolo, il basamento di una colonna in calcare. Individuata anche una struttura muraria in opus incertum.

Gli archeologi della Soprintendenza, grazie agli scavi, hanno anche potuto esaminare diverse sepolture monumentalizzate, plinti a base quadrata, una sepoltura con copertura in laterizi a cappuccina, un ambiente in opus latericium e un mattone con bollo di fabbrica che si trova ora nel Centro di restauro di Li Punti, a Sassari.

"Le opere pubbliche servono a rendere più moderna una città, ma diventano spesso occasioni anche per approfondirne la conoscenza e per raccontare il nostro passato ricco di storia", ha sottolineato il sindaco Sean Wheeler.

"I resti di interesse archeologico - spiega la direttrice delle indagini archeologiche, Gabriella Gasperetti - sono di particolare rilievo. Sono stati individuati elementi architettonici e strutture di ottima fattura, purtroppo già in parte danneggiate e obliterate da precedenti lavori per sottoservizi e piani interrati".

"Nonostante le limitate dimensioni della trincea di scavo - ha proseguito - sono state documentate le strutture, recuperati i reperti mobili e consolidati gli intonaci di rivestimento".

(Unioneonline/v.l.)
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