Per gli attori di Capoterra, Mogoro e Nuoro è arrivato il momento di raccontare i poeti sardi che hanno illuminato il mondo culturale isolano.

È pronto a entrare nel vivo il progetto artistico "Poetas 'e Luxi", ideato da Susanna Mameli e finanziato dalla Regione alle compagnie teatrali Anfiteatro Sud di Capoterra, capofila dell'iniziativa, Bocheteatro di Nuoro e Teatro Tragodia di Mogoro.

Tre paesi uniti per parlare col teatro di autori di luce: Grazia Deledda, Antonio Gramsci e Sergio Atzeni.

"Tre grandi poeti che ora saranno protagonisti degli spettacoli", ha spiegato la stessa Susanna Mameli, "significativa anche la scelta dei territori: Nuoro per Grazia Deledda, Mogoro per Antonio Gramsci, Capoterra per Sergio Atzeni. Poeti famosi in tutto il mondo saranno così raccontati in paesi della Sardegna con i quali hanno un forte rapporto identitario".

Ma sarà anche un teatro aperto alle nuove forme di comunicazione. "Come il videomapping, la penna grafica e le videoinstallazioni applicata alla scena teatrale", hanno aggiunto Virginia Garau di Tragodia e Monica Corimbi di Bocheteatro, "sono nati così tre affascinanti spettacoli che creeranno stupore nel pubblico, attirando l'attenzione soprattutto dei giovani".

La particoolare tecnica multimediale utilizzata negli spettacoli (foto Antonio Pintori)
La particoolare tecnica multimediale utilizzata negli spettacoli (foto Antonio Pintori)
La particoolare tecnica multimediale utilizzata negli spettacoli (foto Antonio Pintori)

IL PROGRAMMA - Si inizia venerdì 26 ottobre a Capoterra nel Piccolo Teatro dei Ciliegi con la prima (alle 20.30) dello spettacolo di Anfiteatro Sud "Il quinto canto è l'addio" (anche il 16 novembre a Capoterra, il 27 ottobre a Mogoro e l'11 novembre a Nuoro), poi gli alti due titoli "Gramsci? Non mi interessa" di Tragodia (il 3 novembre a Mogoro, il 10 novembre a Nuoro e il 18 novembre a Capoterra) e "Figlia del vento" di Bocheteatro (il 4 novembre a Mogoro, il 9 novembre a Nuoro e il 17 novembre a Capoterra).

Tutte e tre le opere saranno messe in scene, la prossima primavera, a Wroclav in Polonia, città capitale della cultura 2016.

I CONTENUTI - "Il quinto canto è l'addio" è uno spettacolo liberamente ispirato al quinto canto della Divina Commedia di Dante Alighieri e "Al quinto passo e l'addio", di Sergio Azeni. Una scrittura di scena frutto di una ricerca sulla luce che si esprime attraverso gli straordinari effetti del videomapping e della penna grafica applicati alla scena teatrale. "I passi del poeta Atzeni si succedono come i gironi infernali di una danza che somiglia al viaggio tenuto da Dante nell'inferno, ma l'inferno di Atzeni pare senza porte e finestre, senza scampo", ha spiegato Susanna Mameli.

"Gramsci? Non m'interessa" è "uno spettacolo originale che nasce dal senso di responsabilità di dover descrivere Gramsci a teatro", ha sottolineato Virginia Garau. "Proporremo un paragone con un altro personaggio ancora misterioso. Ma è proprio da questo azzardo che prende forma la rappresentazione, con una prima parte ironica e una seconda parte in cui Gramsci prende il sopravvento e si mostra nella sua grandezza".

"'Figlia del vento' non è la narrazione né della vita, né delle opere di Grazia Deledda - ha anticipato Monica Corimbi - ma la messa in scena di una volontà estrema e inattaccabile: cambiare la percezione che il mondo aveva della Sardegna, cambiando la percezione che le donne avevano di se stesse. Quindi un dialogo fra donne surreale e fantastico, in qualche modo soprannaturale, per evocare la ferma volontà femminile di rendere unica una figlia, una barbaricina, una donna, altrimenti condannata a essere una qualunque".

Antonio Pintori
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