Paolo Mieli svela in Sardegna le "verità nascoste"
Il giornalista presenta il suo ultimo libro a Sanluri LeggePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Arriva in Sardegna, domani (sabato 12 ottobre) alle 17.30 alla biblioteca comunale, ospite di "Sanluri Legge", una delle colonne del giornalismo italiano, Paolo Mieli, storico e scrittore amatissimo dal pubblico.
La sue qualità di divulgatore e conduttore ne fanno una delle personalità più seguite anche in tv grazie a trasmissioni di pregio per lo spessore culturale degli ospiti e per l'obiettiva narrazione dei fatti.
Attualmente è in onda sul piccolo schermo con le puntate de "La grande storia" e "Passato e presente" su RAI3.
Allievo di Renzo De Felice e Rosario Romeo negli anni Settanta, è stato all'Espresso, poi a "Repubblica" e a "La Stampa", che ha diretto dal 1990 al 1992.
Dal 1992 al 1997 e dal 2004 al 2009 ha diretto il "Corriere della Sera".
Dal 2009 al 2016 ha presieduto il gruppo RCS Libri.
È stato insignito di numerosi e prestigiosi riconoscimenti tra cui il Premio Elsa Morante nel 2013 e il Premio Roma nel 2018.
Tra i suoi saggi per Rizzoli "Le storie, la storia" (1999), "Storia e politica" (2001), "La goccia cinese" (2002), "I conti con la storia" (2013), "L'arma della memoria" (2015), "In guerra con il passato" (2016) e "Il caos italiano" (2017).
Nella cittadina del Campidano presenterà il suo ultimo libro, "Le verità nascoste", edito da Rizzoli.
L'eroico ingresso a Fiume del poeta guerriero D'Annunzio è stato usato come mito fondativo dei Fasci di combattimento, eppure molti dei legionari che parteciparono all'impresa non aderirono mai al fascismo.
Questo è uno dei trenta episodi di manipolazione della storia che Paolo Mieli smaschera invitando il lettore a diffidare di fonti inattendibili e versioni adulterate.
In alcuni casi si tratta di falsi d'autore, come il diario di Galeazzo Ciano corretto ad arte dallo stesso genero del Duce.
Altre volte sono invece tentativi, più o meno consapevoli e strumentali, di imporre slittamenti interpretativi e di senso a pagine salienti del nostro passato.
Troppo di frequente si riscontra invece un uso politico della - presunta - verità raggiunta.
Ecco il filo rosso che collega i saggi qui raccolti: le verità nascoste sono quelle - indicibili, negate e capovolte - che Mieli indaga con il rigore dello storico e l'acume dell'osservatore vigile e inflessibile.
Un'analisi che dall'Italia del Novecento, con le sue più ingombranti e fondamentali figure (Mussolini, De Gasperi, Togliatti), attraversa alcuni temi ancora oggi di grande attualità come l'antisemitismo e il populismo.
Fino a gettare nuova luce su personaggi dello scenario internazionale quali Churchill, Stalin, Mao e su passaggi poco conosciuti o spesso misconosciuti della storia antica e moderna, dalla rivolta di Spartaco alla "congiura" di Tommaso Campanella.
Un tracciato, quello indicato dall'autore in "Le verità nascoste", che suggerisce come "in campo storico le verità definitive, al di là di quelle fattuali e comprovate (ma talvolta neanche quelle), non esistano".
L.P.