Grandi cantieri aperti a Oristano, nel cuore della città, con l'obiettivo di restaurare importanti strutture storiche: il complesso di San Francesco e la cattedrale. Complessivamente nove milioni di euro messi a disposizione dal ministero per i Beni e le attività Culturali. Una rete arancio dalla scorsa estate indica che il cantiere in via Sant'Antonio, proprio a ridosso della chiesa di San Francesco, è finalmente partito. Dopo oltre dieci anni di attesa. E così questa zona del centro storico sarà restituita alla città.

Una parte ospiterà la sede dell'Archivio di Stato, oggi ospitato in un edificio vicino alla stazione ferroviaria. «Saranno recuperati - hanno spiegato i responsabili della Soprintendenza - gli elementi più antichi e originali come la facciata gotica della chiesa duecentesca, che al suo interno ospiterà l'area di accoglienza dei visitatori. L'antico convento e il chiostro, liberati dalle aggiunte più recenti, saranno adibiti a sala di lettura, spazi espostivi e uffici dell'Archivio». Il cortile «diventerà una grande piazza, alberata e finalmente aperta a tutti. Un intervento molto esteso, che darà nuova vita al complesso finora inaccessibile al pubblico», aveva sottolineato la direttrice della sede regionale Mibac, Patricia Olivo.

La spesa sarà di 7 milioni di euro. Sorgerà così la piazza dedicata alla Carta de Logu, per rendere omaggio a una struttura di epoca giudicale. La parte più interessante è quella del chiostro, con gli splendidi porticati, e dell'antica chiesa di San Francesco. Per capire meglio l'iter burocratico occorre tornare indietro nel tempo fino al 1998, quando l'allora Giunta Scarpa riuscì a ottenere il finanziamento per un primo cantiere. Finiti quei lavori, però, era necessario trovare una alternativa per i militari che hanno occupato il complesso per anni.

Il Comune individuò uno spazio per i militari e nel 2000 si raggiunse un accordo tra Comune, frati e Ministero dei Beni culturali: era prevista la restituzione al Comune, in comodato d'uso, di alcuni locali nella struttura per l'Archivio storico.

Citato nel testamento del giudice d'Arborea Ugone II del 1335, il monastero fu testimone di importanti momenti storici della vita politica e religiosa del Giudicato d'Arborea. "Nel refettorio dei frati" si legge nella guida ai monumenti storici di Oristano, "venne firmato il trattato di pace del 1388 fra Eleonora e il re catalano-aragonese Giovanni I.

Purtroppo il vasto complesso perdette coesione e scomparve quasi interamente con la trasformazione completa, dovuta alla nuova costruzione fra il 1835 e il 1838. Nel 1855 per effetto della legge di soppressione degli ordini religiosi parte del complesso fu incamerato dal Demanio". L'anno successivo fu occupato dal Distretto militare fino al 2000, quando si raggiunse un accordo tra Comune, frati e Ministero dei Beni culturali.

«Ora l'obiettivo» spiega l'assessore alla Cultura del Comune Massimiliano Sanna, «è capire con i frati francescani e la responsabile dell'Archivio di Stato se, attraverso una richiesta al Ministero, c'è la possibilità di valorizzare una parte del complesso che si affaccia al convento».

Per quanto riguarda, invece, la cattedrale il cantiere è aperto da qualche settimana e interessa le coperture, le pitture a tempera sulle volte e sulla cupola e le sagrestie monumentali. Anche la facciata ha problemi per lo sfaldamento dei conci in arenaria. Saranno interessate al restauro poi le cappelle laterali. I finanziamenti ammontano a 2 milioni di euro. In particolare, i lavori riguarderanno le coperture, dove sono stati registrati problemi di infiltrazioni d'acqua.

Ma si interverrà anche sulle pitture a tempera sulle volte e sulla cupola: opera affidata a un'équipe di decoratori romani; si lavorerà anche sulle sagrestie monumentali, che presentano un diffuso deterioramento dovuto ai materiali e ai danni provocati da infiltrazioni nelle coperture.

Ancora, il restauro interesserà le cappelle laterali, in particolare quella di San Michele, San Filippo, dell'Annunziata e di San Giuseppe tutte abbastanza degradate. Tempo di realizzazione previsto un anno e qualche mese. Ma nel frattempo la cattedrale non resterà chiusa: le funzioni saranno celebrate regolarmente.
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