Anche Oristano entra a far parte del prestigioso circuito delle Città dell’Olio.

L’adesione all’associazione italiana è stata formalizzata dalla Giunta Sanna, su proposta dell’assessora alle Attività Produttive Rossana Fozzi con l’obiettivo «di creare importanti collaborazioni utili a sviluppare opportunità di crescita e valorizzazione del territorio». A cominciare da quella con Slow Food, che con la “Guida agli extravergini”, ha istituito un progetto di tutela che promuove il valore ambientale, paesaggistico, salutistico ed economico degli oliveti antichi e raggruppa produttori che non adoperano fertilizzanti di sintesi e diserbanti chimici. Sono sette i Presidi Slow Food degli Olivi secolari presenti nel territorio: Treslizos – Semidana e Donna Marisa Dop Sardegna di Antonella e Anna Maria Orrù; S’ARD – Semidana di Franco Ledda; Ollu – Tonda di Cagliari e Ollu – Semidana di Rovelli; Terre dei Giganti di Sinis Agricola – Consorzio Terre dei Giganti; Semidana di Tanca Barbarossa.

L’iniziativa è stata accolta con entusiasmo da Slow Food Terre Oristanesi. «Il turismo oleo-enogastronomico è un nuovo modo di viaggiare che conquista un numero crescente di appassionati, alla ricerca di sapori, saperi e di tradizioni autentiche - afferma la presidente Maria Elisabetta Casu -  è una forma di turismo esperienziale e culturale».

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