"Podo narrere: so unu sognadore. Ma non so su solu ".

Cita John Lennon e i versi delle sua celebre "Imagine" l'artista orgolese Teresa Podda, nel raccontare la sua ultima opera, realizzata in una location davvero particolare: la filiale del Banco di Sardegna del paese.

"Posso dire: sono un sognatore. Ma non sono il solo".

Ed è proprio di sogni e di sognatori che si sta parlando. Basta osservare le suggestionanti e coinvolgenti forme fisiche, realizzate dalla celebre muralista orgolese nella sua composizione.

Abbracci di geometrie, personaggi inesistenti e fantastici, pensieri che prendono forma e vita nel bianco muro all'interno dell'edificio.

Un modo unico per decorare gli interni dell'istituto di credito, ospitato nel centralissimo corso Repubblica e rinnovato, inoltre, attraverso una importante ristrutturazione, avvenuta qualche mese fa.

"Ho sofferto un po' il disagio da prestazione", confessa l'autrice, ripercorrendo le sue giornate di lavoro tra le quattro mura della filiale, "un conto è colorare nei posti più disparati e dispersivi. Un conto è uno spazio chiuso dentro un'istituzione".

"Sono tuttavia contenta - aggiunge - che la banca abbia deciso di aprirsi verso la comunità orgolese: per anni abbiamo avuto un bunker con i dipendenti asserragliati dentro. Oggi ci ritroviamo una struttura aperta e maggiormente consona alla popolazione: un segno di fiducia verso una collettività, quale è la nostra, martoriata purtroppo dalla cronaca nera".
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