Oliena si veste di rosso rubino: torna “Nepentes”, la festa del vino
Di fronte al Corrasi, tra antichi silenzi e profumi di mosto, un calice racconta storie di terra, memoria e bellezzaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Nel cuore della Barbagia torna uno degli appuntamenti più attesi dagli amanti del vino e della cultura autentica: “Nepentes 2025”, la festa che rende omaggio a uno dei vini “cannonau” più iconici della Sardegna.
Non si tratta solo di un evendto dedicato al mondo dell’enologia, ma è un vero rito collettivo che unisce arte, racconto, musica e gusto. È un brindisi alla vita, al lavoro, alla comunità.
Sabato 31 maggio, nel centro storico di Oliena, protagonista assoluto sarà il Nepente: corposo, vibrante, profondo come la terra che lo genera. Amato dagli intenditori, cantato da D’Annunzio nel 1910 come “il vino degli dei”, oggi il Nepente continua a essere emblema di identità e resistenza culturale.
Si comincia alle 18 con “Racconti di vino”, un viaggio letterario guidato da Stefano Resmini e Giovanni Fancello che darà voce alla storia e all’anima del Nepente, tra parole che profumano di botte e racconti che sanno di vendemmia.
Poi, la consegna della bandiera delle Città del Vino a Oliena, riconoscimento al suo impegno per un’agricoltura di qualità e sostenibile.
A seguire, la presentazione del progetto “Sa Mesa Nostra: sapori di longevità”, che intreccia saperi alimentari e scienza del benessere.
Dalle 19 in poi, le vie intorno al Giardino Calamida si animeranno di luci, suoni e aromi. Le migliori cantine locali – Cantina Oliena, Iolei Winery, Giuliana Puligheddu – apriranno le porte al pubblico, tra assaggi, chiacchiere e calici colmi di storie. Non mancherà il passito “Su gucciu”, mentre sei cantine selezionate ospiteranno i visitatori per un’esperienza sensoriale intima e autentica.
A rendere la serata ancora più vibrante ci penseranno musicisti, cori tradizionali e gruppi folk, in un itinerario musicale che attraverserà le strade di Oliena come un fiume sonoro. Gran finale sul palco del Giardino Calamida con i concerti di Bandito e de I Tremendi, per ballare sotto le stelle con un calice in mano e la Sardegna nel cuore.
Accanto al vino, anche la cultura tessile e artistica avrà il suo spazio privilegiato. Nell’Ex Collegio dei Gesuiti, la mostra “Ilos de seda e de oro” farà sfilare gli abiti tradizionali olianesi, rivelando la raffinatezza del ricamo e la potenza simbolica del costume. Ma c’è di più: l’installazione immersiva “Il respiro dei fiori”, i “Reliquiari laici” di Nina Monne e i dipinti di Liliana Cano daranno corpo a un percorso che fonde arte, spiritualità e identità.