È la più famosa e la più longeva (cinque secoli) raccolta di leggi in lingua sarda che ancora oggi stupisce per la sua attualità.  Promulgata da Mariano IV, Giudice d’Arborea, tra il 1345 e il 1376 e modificata dalla figlia Eleonora nei primi anni Novanta del 1300 la Carta De Logu era innovatrice e ispirata a ideali di progresso sotto l’influsso dei diritti continentali, come la difesa dei territori, la certezza nei rapporti sociali, in particolare la tutela delle donne e dei minori. La Fondazione Antonio Segni ha organizzato un incontro aperto al pubblico  lunedì 12 febbraio alle 17.30 alla Biblioteca Universitaria di Sassari.

Tra i relatori i due linguisti Giulia Murgia e Maurizio Virdis, docenti all’Università degli Studi di Cagliari e autori del volume edito dalla casa editrice sarda Ilisso "Carta De Logu D’Arborea – Secondo l'Editio Princeps". Attraverso un veloce excursus sulle vicende editoriali, si passano in rassegna le principali edizioni dal Cinquecento fino ai giorni nostri, senza trascurare aspetti relativi alla fonetica, alla morfologia e alla sintassi.

L’incontro sarà aperto dai saluti del direttore della Biblioteca Universitaria, Giovanni Fiori, e introdotto da Vanna Fois, fondatrice insieme a Sebastiano Congiu dell’Ilisso Edizioni. Seguiranno gli interventi di Antonello Mattone, già direttore del Dipartimento di Storia all’Università di Sassari e presidente del comitato scientifico della Fondazione Segni, lo storico Alessandro Soddu e il linguista Giovanni Lupinu, docenti del Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione all’Università di Sassari. All’incontro, presieduto da Antonio Serra, già professore di Diritto commerciale e preside della Facoltà di Giurisprudenza all’Università di Sassari, saranno presenti anche i due autori del volume. L’iniziativa è promossa in collaborazione con la libreria internazionale Koinè Ubik. 

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