Giorgio Asproni il canonico ribelle del Risorgimento. Riflessioni e linee di ricerca nel ricordo di Tito Orrù” è il filo conduttore dell’incontro in programma domani, venerdì 15 dicembre, a Cagliari, alla Biblioteca regionale (viale Trieste 137) con inizio alle 17.

Intervengono gli storici Maria Corona Corrias, Marco Aterrano, Stefano Pira e Marco Pignotti (presidente dell’Istituto di Storia del Risorgimento di Cagliari) insieme a Maria Ferrai Cocco Ortu, gia direttrice dell’Archivio di Stato e l’archivista Roberto Ibba.

Giorgio Asproni è una delle figure più originali del Risorgimento italiano. Nato a Bitti, nel 1808 si laurea in diritto per diventare canonico penitenziere a Nuoro. L’abito talare viene repentinamente abbandonato perché la vera missione di Asproni è la politica «oggetto delle mie speciali cure sarà la nostra Sardegna». All’età di quarant’anni viene eletto deputato nel Parlamento subalpino a Torino. La carica gli viene rinnovata anche in seguito all’unità italiana, pertanto, viene confermato parlamentare fino al 1876, anno della sua scomparsa. In favore della Sardegna rivendica una moderna forma di autonomia regionalistica, antesignana del modello federalista. Questo non gli pregiudica un fraterno legame sia con Mazzini, sia con Garibaldi che raggiunge a Palermo durante la spedizione dei Mille.

Gli studi

Ma Asproni fu anche un grande giornalista: fonda, dirige e collabora a tantissime testate come Il Diritto, Il Pungolo, Italia e Popolo, ma soprattutto promuove e diffonde la stampa di matrice democratica in Sardegna. Un tributo per il rilievo storiografico va ancora oggi riconosciuto a chi ha avviato mezzo secolo fa gli studi asproniani: Carlino Sole e Tito Orrù, cui va il merito di aver valorizzato il monumentale Diario che Giorgio Asproni redige fra il 1855 e il 1876. Una fonte preziosissima per comprendere molte oscure sfaccettature degli anni a cavallo della fase unitaria. Oltre quattromila pagine dense di testimonianze, sfoghi e riflessioni. Un patrimonio culturale di grande valore.

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