Musica, turismo ed economia: il Red Valley fa scuola all'Università di Olbia
Una lezione speciale per gli studenti del corso di laurea in Economia e management del turismoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
A scuola di Red Valley. Succede nell’aula magna del Polo universitario di Olbia, dove Luca Usai sale in cattedra per tenere una lezione agli studenti del corso di laurea in Economia e management del turismo.
Questa mattina, introdotto dalla professoressa Lucia Giovanelli e da Settimo Nizzi, sindaco di Olbia – la città che ha ospitato l’anno scorso la manifestazione, e lo farà per altri tre anni, a partire da questa estate, quando sul palco della Olbia Arena tra il 12 e il 15 agosto saliranno artisti come i Black Eyed Peas e gli Articolo 31 – il Ceo e Event manager di Magma Events, società organizzatrice del festival, ha raccontato la manifestazione e il suo impatto sul territorio.
Partendo da un assunto. «Olbia – ha premesso Usai – è una città adatta a ospitare questo genere di eventi». Le difficoltà non mancano. «Tra le altre cose, organizzare un festival come il Red Valley comporta la progettazione dell’area e la gestione delle persone che ci lavoreranno, dalla sicurezza ai servizi, e degli artisti, che scegliamo mesi prima della manifestazione sulla base di ciò che ci piace e piacerà al pubblico, ma anche della loro voglia di venire in Sardegna», ha spiegato il manager ogliastrino.
«Ma eventi come questo – ha poi aggiunto con una punta di orgoglio – rappresentano un volano per il territorio sia sotto il profilo turistico che sotto quello culturale: l’anno scorso per Blanco il portale di TicketOne registrò un record di traffico mai visto prima, neanche con i Coldplay, e delle 70mila presenze dei giorni del festival solo il 30 per cento erano residenti in Sardegna».