Era riuscito a fare della sua passione più grande una professione, e grazie alla sua voce aveva avuto la possibilità di esibirsi nei teatri più importanti del mondo: Domus de Maria dice addio al tenore Gianni Cara, morto a 66 anni a Torino, città nella quale si era trasferito quando aveva 17 anni.

Cara era andato in pensione di recente, dopo aver lavorato per il Teatro Regio di Torino: la sua arte lo aveva portato a esibirsi in giro per l’Europa, e anche in Giappone, Stati Uniti, Canada e nei Paesi arabi.

Nonostante si fosse trasferito nel capoluogo piemontese quando non era neppure maggiorenne, Gianni Cara non aveva mai dimenticato le sue origini: quel legame con la sua terra lo portava a tornare a Domus de Maria dove vivono i fratelli e le sorelle ogni volta che poteva.

«Era innamorato del suo paese e del mare di Chia, da quando era andato in pensione cercava di tornare ogni volta che poteva – racconta la sorella, Anna Maria Cara –, l’ultima volta è stata a dicembre, il giorno dell’Immacolata non ha resistito ed è andato a fare un bagno al mare, poi quando è tornato a Torino le sue condizioni di salute sono peggiorate, e quel male incurabile contro cui combatteva da un anno non gli ha lasciato scampo». «Gianni non aveva mai dimenticato da dove veniva – prosegue Anna Maria – era una persona umile, a chi in paese gli chiedeva cosa facesse per vivere, lui si limitava a dire che cantava. Non si vantava mai del suo lavoro, anche se magari gli capitava di esibirsi nella stessa opera in cui cantava Luciano Pavarotti. L’enorme passione di mio fratello continuerà a vivere nei suoi due figli, un maschio e una femmina, che dopo essersi diplomati al conservatorio intendono farsi strada nella musica, proprio come il loro papà».

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