Nato a Roma nel 1893 e trasferitosi a Sassari nel 1929, Angelo Misuraca è un nome che era caduto nell'oblio sino a qualche anno fa, nonostante l'architetto sia stato una figura centrale nella riconfigurazione urbanistica della città, l'ideatore di tante ville ed edifici di “epoca fascista”.

Basti citare il Villino Rau di viale Mameli, in stile liberty, il palazzo Novecento di via Manno, l’edificio scolastico di piazza Marconi che inizialmente ospitò il Liceo Scientifico e l’Istituto Tecnico per Geometri, l’espansione dell’isolato tra viale Italia, via Amendola, via dei Mille e via Matteotti che prevedeva sei blocchi di residenze semplici ed armoniose. Progettò persino la chiesa dedicata a Padre Manzella.

Misuraca, l’architetto in camicia nera” è il titolo dello spettacolo scritto da Cosimo Filigheddu che la compagnia Teatro Sassari porta in scena domani al CineTeatro Astra (ore 20, ingresso gratuito) per la regia di Mario Lubino con Alessandra Spiga, Mario Lubino, Paolo Colorito e Michelangelo Ghisu.

La pièce di Filigheddu ha come protagonista Eugenia Santini, moglie del grande architetto del regime fascista che venne imprigionato a Oristano perché accusato di tramare a favore del fascismo, dopo la caduta di Mussolini. Morì in carcere nell’estate del 1944 per una misteriosa paralisi.

Lo spettacolo sarà preceduto da una breve presentazione dell'autore, Cosimo Filigheddu, mentre l’editore Alberto Pinna parlerà del libro di Mario Pintus che ha rivelato al pubblico l’esistenza di questo grande architetto dimenticato.

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