"È il cuore della città. La gente vi si affolla da tutte le parti, continuamente, secondo le circostanze e le ore della giornata. Quando pare che anche qui ogni movimento sia cessato, dai grandi occhi di cristallo del pavimento può scorgersi che nei suoi sotterranei ferve sempre il lavoro...".

Con queste parole Luigi Capuana, critico siciliano, descriveva il fermento della Galleria Vittorio Emanuele, nella piazza del Duomo di Milano. Un incanto agli occhi degli intellettuali italiani, e non solo. "Mi piacerebbe viverci per sempre", scrisse, ammirato, l'inglese Mark Twain nel suo diario "Vagabondo in Italia".

LA STORIA - Il "salotto buono di Milano" compie 150 anni. Era il 15 settembre 1867 quando una prima parte dell'opera fu consegnata alla cittadinanza, diventando in poco tempo simbolo della storia e della cultura meneghina.

Fu il re Vittorio Emanuele II, il 7 marzo 1865, ad apporre la prima pietra di quella che doveva essere una "semplice" strada porticata e di collegamento tra piazza Duomo e piazza della Scala.

In due anni e mezzo il progetto dell'architetto Giuseppe Mengoni, che era riuscito a farsi largo tra decine di partecipanti al bando, divenne realtà: un maestoso arco trionfale sostituì lo storico Portico dei Figini (cosa che all'epoca fu criticatissima), accogliendo maestosamente i passanti in un capolavoro tra ingegneria e arte.

Milano, la Galleria Vittorio Emanuele compie 150 anni
Milano, la Galleria Vittorio Emanuele compie 150 anni
Milano, la Galleria Vittorio Emanuele compie 150 anni
Il "salotto buono di Milano", tra ferro e eleganti decorazioni, è un capolavoro
Il "salotto buono di Milano", tra ferro e eleganti decorazioni, è un capolavoro
Il "salotto buono di Milano", tra ferro e eleganti decorazioni, è un capolavoro
La Galleria è tappa fissa per i turisti in visita nella città meneghina
La Galleria è tappa fissa per i turisti in visita nella città meneghina
La Galleria è tappa fissa per i turisti in visita nella città meneghina
La struttura del tetto e della cupola
La struttura del tetto e della cupola
La struttura del tetto e della cupola
La ristrutturazione dell'incisione sulla Galleria: "A Vittorio Emanuele II. I milanesi"
La ristrutturazione dell'incisione sulla Galleria: "A Vittorio Emanuele II. I milanesi"
La ristrutturazione dell'incisione sulla Galleria: "A Vittorio Emanuele II. I milanesi"
Un ritocco agli stucchi
Un ritocco agli stucchi
Un ritocco agli stucchi
Gli antichi caffè all'interno
Gli antichi caffè all'interno
Gli antichi caffè all'interno
I lussuosi negozi
I lussuosi negozi
I lussuosi negozi
I lavori di sistemazione dei mosaici
I lavori di sistemazione dei mosaici
I lavori di sistemazione dei mosaici
La celebre cupola di vetro, prima nella storia europea
La celebre cupola di vetro, prima nella storia europea
La celebre cupola di vetro, prima nella storia europea
La ristrutturazione dei genitali del toro, perennemente danneggiati dalla scaramanzia dei passanti
La ristrutturazione dei genitali del toro, perennemente danneggiati dalla scaramanzia dei passanti
La ristrutturazione dei genitali del toro, perennemente danneggiati dalla scaramanzia dei passanti
La preparazione della cena di gala, con cui Milano ha festeggiato l'anniversario
La preparazione della cena di gala, con cui Milano ha festeggiato l'anniversario
La preparazione della cena di gala, con cui Milano ha festeggiato l'anniversario
I tavoli distribuiti con una perfetta geometria
I tavoli distribuiti con una perfetta geometria
I tavoli distribuiti con una perfetta geometria
L'intero ricavato della serata (300mila euro) è stato devoluto in beneficenza
L'intero ricavato della serata (300mila euro) è stato devoluto in beneficenza
L'intero ricavato della serata (300mila euro) è stato devoluto in beneficenza

L'OTTAGONO - È l'ottagono il punto più affascinante della Galleria: è il punto d'incontro tra i due bracci, sormontato da una cupola di vetro e ferro, così come di vetro e ferro sono i soffitti. Qui si nasconde un museo, tra stucchi, dipinti e mosaici.

Celebre quello che ritrae un toro: la tradizione narra che schiacciando i suoi genitali, e ruotando su se stessi per tre volte, si attiri fortuna nella propria vita. Un dettaglio che probabilmente abbonda nelle guide turistiche di Milano, visto che il mosaico è perennemente danneggiato dalle folle di visitatori e in ristrutturazione.

IL FUTURISMO - L'imponenza e l'eleganza in poco tempo trasformarono la Galleria nella sede prediletta della nuova borghesia europea. Fu uno dei ritrovi principali degli intellettuali futuristi, tra Boccioni, Carrà e Marinetti, affascinati dalla frenesia che vi si respirava.

Boccioni, in particolare, vi dipinse la "Rissa in Galleria", che ritrae una divertente zuffa tra donne tra le decorazioni della struttura.

LA CENA - L'illustre anniversario è stato celebrato il 13 settembre con una cena in pompa magna, organizzata dal Comune di Milano e da Confcommercio. I novecento invitati, al prezzo di cinquecento euro a testa, si sono seduti sui 92 tavoli distribuiti con precisione geometrica sull'ottagono e sui due bracci, per degustare il menù allestito da Carlo Cracco: risotto alla milanese, ossobuco e il tipico panettone milanese.

Una serata da 300mila euro, tutti devoluti in beneficenza: la Caritas li trasformerà in 60mila buoni pasto da 5 euro.

Ancora oggi come allora, ha detto il sindaco Beppe Sala, "la Galleria è il posto che dice come sta la città, è un barometro". Ma soprattutto "è un luogo che unisce tutti".

Angelica D'Errico
© Riproduzione riservata