È previsto per stanotte, quando in Italia sarà l’1:10 di venerdì 11 agosto, il lancio della missione Luna-25 con cui la Russia punta a tornare sul suolo lunare dopo 47 anni.

Mosca proverà a realizzare il primo allunaggio nella regione del polo Sud, particolarmente ricca di ghiaccio, e lo farà senza la collaborazione prevista dell'Agenzia Spaziale Europea, interrotta dopo l'invasione dell'Ucraina.

Protagonista della missione sarà un lander da 800 chilogrammi che verrà lanciato dal cosmodromo di Vostochny con un razzo Soyuz. A giugno, il capo dell'agenzia spaziale russa Roscosmos, Yuri Borisov, aveva definito il lancio come “ad alto rischio”.

«Questa missione prevede l'arrivo al polo Sud. Nessuno al mondo lo ha mai fatto prima», aveva detto durante un incontro con il presidente Putin. «La probabilità di completare con successo missioni come questa è stimata intorno al 70%», la precisazione.

L'arrivo a destinazione dovrebbe avvenire circa cinque giorni dopo il lancio.

Il lander tenterà un allunaggio morbido per poi dare il via alla missione operativa vera e propria, della durata di circa un anno. Entreranno quindi in azione gli otto strumenti scientifici di bordo, che verranno impiegati per studiare la regolite lunare così come le polveri e il plasma che compongono l'esosfera del nostro satellite.

La missione Luna-25 si pone in continuità con il programma di esplorazione lunare dell'ex Unione Sovietica "Luna”: avviato nel 1959, ha all’attivo 24 missioni, di cui 15 di successo. L'ultima, Luna-24, si è conclusa il 22 agosto 1976 riportando sulla Terra circa 170 grammi di suolo lunare. 

(Unioneonline/v.l.)

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