È bastato un articolo polemico sul sito del prestigioso "New Yorker" a suscitare la reazione di tanti italiani in difesa dell'architettura di epoca fascista presente nel nostro Paese. La critica dell'autrice fa leva sui richiami storici di tanti edifici pubblici e privati risalenti al Ventennio, con l'accusa nemmeno troppo velata al popolo italiano di "preservare" il ricordo della dittatura mussoliniana.

Emblema di questa provocazione il Palazzo romano dell'Eur, descritto come "una reliquia di un'aberrante aggressione fascista" che l'Italia celebra come fosse "un'icona modernista". Immediata la pioggia di commenti indignati sui social, e non solo italiani, tra chi chiede con sarcasmo se l'autrice Ruth Ben-Ghiat - docente di storia e studi italiani alla New York University - abbia mai sentito parlare del razionalismo italiano, e chi domanda cosa dovremmo fare con il Colosseo, teatro di violenze ben più antiche.

Il Palazzo di Giustizia di Cagliari, esempio di architettura fascista inaugurato nel 1938
Il Palazzo di Giustizia di Cagliari, esempio di architettura fascista inaugurato nel 1938
Il Palazzo di Giustizia di Cagliari, esempio di architettura fascista inaugurato nel 1938

Forse la miglior replica la dà chi nota quanto sia diversa la concezione della storia tra italiani e americani, tra Vecchio e Nuovo Continente, tra chi ha una lunga storia da proteggere con spirito critico e chi invece ha un passato troppo recente per comprendere.

(Redazione Online/b.m.)

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