Nei moduli di iscrizione alle scuole della Sardegna ci deve essere la possibilità di scegliere, per i genitori delle bambine e dei bambini, se far crescere le loro figlie e figli in un contesto multilingue dove ci sia il sardo.

È la richiesta, contenuta in una lettera indirizzata al direttore generale dell'Ufficio Scolastico regionale, al Presidente ed all'Assessore alla Pubblica istruzione, di 11 associazioni.

La legge regionale n. 22 del 2018, ricordano le associazioni, stabilisce che "la Regione assume l'identità linguistica del popolo sardo come bene primario e individua nella sua affermazione il presupposto di ogni progresso personale e sociale".

Il dettato e lo spirito della legge “viene però disatteso – spiega l’associazione – dal fatto che i babbi e le mamme di Sardegna, al momento dell’iscrizione delle loro figlie e dei loro figli nelle scuole di ogni ordine e grado, non trovano nel modulo di iscrizione la possibilità di scegliere se inserire l'utilizzo del sardo nelle attività della figlia e del figlio”.

“È una chiara lesione del diritto dei sardi a poter imparare, studiare e conoscere ogni campo nel sapere – proseguono – diritto sancito dalla legge citata e da numerose norme internazionali”.

In Friuli Venezia, si ricorda ancora nella lettera, i genitori sono invitati a “indicare nel modulo di iscrizione se vogliono usufruire del friulano nella educazione delle loro figlie e figli”.

“Noi vogliamo che questa possibilità esista anche in Sardegna – la conclusione – e chiediamo alle sarde ed ai sardi di fare pressioni affinché sia possibile”.

Le associazioni firmatarie della leggera sono Babel Film Festival (ELEN), Bia - Bilinguismu in Aristanis, Biblioteca Gramsciana, CAMPOS - Associazione Coordinamento delle Arti Musicali e Poetiche di Tradizione Orale della Sardegna, Consulta de su sardu de Sardara, Lìngua Bia, Movidì, Sardware, Acadèmia de su sardu, Domo de totus - Sassari, Cobas Sardegna, Iscandula.

(Unioneonline/v.l.)

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