"Ho ottantun anni. Forse la gente si aspetta che continui a ripeterlo. Ooh, ma che carino. E quanti anni hai? Ottantuno. Qualcosa del genere. Magari senza aspettare che me lo chiedano, di tanto in tanto. Ho ottantun anni. Dichiarandolo orgoglioso alla prima occasione, come quando ne avevo cinque". Così comincia la storia di Frank Derrick, anziano investito dal furgone del lattaio. E per tale motivo, durante il periodo della convalescenza, l'uomo viene costretto dalla figlia a ricorrere a un'assistente domiciliare, Kelly Natale. L'arrivo della donna stravolgerà le abitudini di Frank e riuscirà a colmarne il senso di solitudine: "Si sorprese di quanto fosse dispiaciuto vedendola ripartire. La casa era più vuota senza di lei. C'era sempre stato quel silenzio di tomba? Accese la televisione per cercare di cancellarlo e fare svanire il proprio riflesso".

Sul muro della cucina e in soggiorno, Frank tiene appesi dei calendari e ogni mattina strappa la pagina del giorno precedente, per non perdere il conto delle settimane; talvolta si chiede se ha già strappato dal calendario il foglietto, ritrovandosi con quello del giorno dopo, perdendo in questo modo anche la cognizione del tempo. Le sue giornate sono identiche alle precedenti: stessi programmi tv, stessi dvd. Anche le festività non hanno più significato. Vive da solo, col suo gatto, Bibì, in quanto la sua unica figlia, Beth, è lontana da casa. Rimasto vedovo, in cuor suo aveva sempre sperato di passare la sua vecchiaia con la figlia e di essere accudito da lei, ma Beth si crea la sua famiglia e lo lascia solo.

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

Col passare dei giorni, Kelly Natale comincia a fare ordine nella sua vita: gli butta le cose scadute, gli pettina i capelli, diventa la sua confidente. E lui attende quel giorno della settimana per poterla rivedere: "Kelly Natale diventò la ragione per alzarsi dal letto al mattino. La sua protesi d'anca. La sua mezza aspirina quotidiana. Il suo montascale, il suo deambulatore, la sua barra di sostegno e il suo telefono con i pulsanti extralarge. Il suo sollevatore per la vasca da bagno. Le sue forbici con la presa facilitata, il suo calzascarpe a manico lungo, il suo apri barattoli elettrico che si azionava al tocco di un pulsante. Kelly era l'unico integratore vitaminico che gli serviva".

Dopo l'arrivo dell'assistente, la vita di Frank riprende un senso: rivende le cianfrusaglie del suo capannone, per poter costruire un cinema tutto suo e realizzare il suo sogno; cerca un lavoro per passare il tempo; prende la navetta per andare all'ipermercato: ritorna a vivere.

IL LIBRO - "La fantastica storia dell'ottantunenne investito dal camioncino del latte" è un libro di J.B., Morrison, edito da Corbaccio. Nella parte inziale del romanzo, emerge il senso di solitudine del protagonista e come questo si riversi in uno stato depressivo, in cui le giornate appaiono tutte uguali e anche le festività risultano prive di significato. L'arrivo di Kelly costituisce per il protagonista un'importante svolta e la riacquisizione di un senso per le sue giornate, motivo per cui la sua vita si riveste di una singolare vitalità.

È un libro che ci rimanda alla situazione degli anziani e del loro senso di solitudine. Una solitudine che la pandemia ha amplificato, a causa delle limitanti restrizioni. Isolati dai propri cari o istituzionalizzati nelle case di cura, gli anziani si sono visti privare dell'affetto dei propri parenti o degli abbracci dei loro nipoti. Tale condizione ha inciso particolarmente sulla loro salute fisica e mentale, comportando agitazione, depressione, ritiro.

Il romanzo di Morrison valorizza l'importanza delle figure di sostegno e assistenza, una figura che, anche se estranea dalla cerchia familiare, diventa una risorsa, capace di trasformare anche l'opprimente peso della solitudine.
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