Una mappa della superficie lunare, un vero e proprio "atlante" tridimensionale della Luna, con caratteristiche di omogeneità e precisione assolutamente inedite, è quello cui stanno lavorando, come parte del progetto italo-cinese "Moon Mapping", alcuni studenti dell'Università di Cagliari. Un lavoro il cui risultato finale sarà una mappa inedita e ad alta definizione del satellite terreste, strumento prezioso per qualsiasi futura missione.

Una delegazione cagliaritana in particolare, composta dai tre giovani alunni Claudia Collu, Valentino Demurtas e Sabrina Podda, accompagnati dalla ricercatrice Maria Teresa Melis, sta partecipando in questi giorni alla "China-Italy Science, Technology & Innovation Week 2017", in programma sino a venerdì in tre città della Cina. Gli studenti dell'Università di Cagliari si trovano in queste ore a Guiyang, dove è stata organizzata la visita al radiotelescopio FAST (Five hundred meter Aperture Spherical Telescope) e dove si svolgerà un workshop dedicato al progetto con la presentazione dei risultati raggiunti e la discussione sui possibili sviluppi futuri della collaborazione italo-cinese.

Per il progetto "Moon Mapping" è arrivato ieri a Pechino un riconoscimento speciale da parte del Ministro italiano dell'Istruzione, Valeria Fedeli, e del Ministro cinese della Scienza e Tecnologia, Wan Gang, ai quali gli studenti italiani e cinesi hanno consegnato - alla presenza del presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana Roberto Battiston - le prime mappe della superficie lunare ad oggi realizzate. La mappa consegnata dagli studenti dell'Università di Cagliari raffigura la geologia del "Sinus Iridum" e la distribuzione degli elementi maggiori sulla superficie lunare. L'evento ha concluso la cerimonia di apertura ufficiale della Settimana scientifica e tecnologica.

Il progetto "Moon Mapping" è coordinato dall'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dal Center of Space Exploration (COSE) del Ministero dell'Educazione cinese, nelle persone rispettivamente di Paolo Giommi e Zhizhong Kang; giunto alle sue fasi conclusive, ha coinvolto oltre all'Università di Cagliari anche il Politecnico di Milano, gli Atenei di Padova, Pavia e Pescara, l'IRPI CNR e le University of Geosciences e la Tsinghua University di Pechino e la Nanjing University di Nanchino.

(Redazione Online/v.l.)
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