Un progetto fotografico di grande suggestione, e che "nasce dalla volontà di far conoscere, per immagini, non tanto la Sardegna di oggi, ma quella del passato".

Così il cagliaritano Alessandro Pintus racconta a Unionesarda.it del curioso progetto dell'agenzia ales&ales "L'isola della storia", che pone le bellezze dell'Isola al centro di un racconto millenario, in cui ciò che è stato viene curiosamente accostato a ciò che oggi è, in un risultato dal grande impatto visivo ed emotivo.

"Per rendere più comprensibile il messaggio a un pubblico vasto – spiega Alessandro, che gestisce l'agenzia fotografica con Alessandro Peralta - siamo partiti con il mostrare ciò che è visibile a tutti per strada, come per esempio un nuraghe o un castello medioevale, aggiungendo però a questi luoghi l'immagine dei personaggi o dei popoli che li hanno vissuti. Per questo motivo le interpretazioni di chi compare nelle foto sono veritiere e trasmettono una forte emotività: per generare empatia e realismo".

"L'ambizione è quella di iniziare a creare un immaginario collettivo – aggiunge ancora Pintus - che trasformi un certo monumento nel simbolo di un'epoca con 'icone' facilmente riconoscibili. Per chiarire: se per esempio passiamo di fronte al Colosseo non abbiamo difficolta ad immaginare leoni, gladiatori, centurioni e via dicendo. Questo capita perché il cinema, i libri e le televisioni hanno contribuito i maniera massiccia a crearne il mito e a costruirne dei simboli che chiunque riconosce istintivamente". "Se viceversa passiamo di fronte a un nuraghe - chiarisce ancora - cercando dei riferimenti la mente si annebbia. A meno che non si tratti di addetti ai lavori o appassionati che, partendo dai bronzetti, potrebbero riuscire a immaginarli come figure reali. Ecco, noi abbiamo provato a dare un volto agli abitanti dell'Isola del passato".

Da qui una suggestiva ricostruzione fotografica dei nuragici, per far rivivere visivamente l'epoca del Bronzo. "Un'epoca che purtroppo ha lasciato poche tracce e nessuno scritto, ma solo grandi strutture di pietra e opere di manifattura artistica. E così abbiamo ricostruito, per la prima volta, una vera azione di guerra, dando così 'vita nuova' ai nuraghi e alla loro civiltà scomparsa. Abbiamo fatto questo lavoro documentandoci profondamente e utilizzando armature prodotte da un artigiano, Andrea Loddo, che si ispira fedelmente ai bronzetti sardi e ai giganti di Mont'e Prama".

L'immagine segue lo scatto che raffigura Violante Carroz "immortalata" di fronte al castello di San Michele.

"Violante ci parla di un'epoca più recente rispetto a quella nuragica, ma anche di una figura molto controversa e ricca di fascino, oltre che della sua storia personale. Immaginiamo una donna al potere che comanda durante il medioevo, in epoca di streghe e inquisizione. Ora stiamo lavorando al terzo scatto, che sarà ancora più ambizioso e complesso dei primi due".

Pintus tiene quindi a sottolineare che non si tratta di una semplice "crociata campanilistica, ma di un desiderio di restituire al mondo, in un linguaggio comprensibile e immediato, ciò che questa terra può raccontare".
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