Correva l’anno 1300 e nel canto XXVI dell’Inferno della Divina Commedia, Dante fa parlare Ulisse che si rivolge così ai suoi compagni: "Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza".

La storia dell’umanità, dell’uomo è incentrata su questo anelito, la conoscenza. A cominciare dalla narrazione biblica che ci fa capire come per Adamo ed Eva il bisogno della conoscenza fu grande tanto da portarli a cogliere la mela dall’albero del bene e del male.

La religione, la filosofia e poi la scienza hanno occupato il mondo della conoscenza. Chi siamo, che posto abbiamo nell’universo, che senso diamo alla nostra vita sono tutte domande che l’uomo da sempre si pone e che continua a porsi accomunando in questo scienziati e filosofi.

Prima dell’illuminismo la terra era al centro dell’universo e l’uomo era al centro della terra, come simbolo del progetto divino. Poi arrivò Copernico che immaginò il sole al centro del sistema solare, come già aveva sostenuto Aristarco di Samo, e la terra un semplice pianeta. Tutto cominciò a cambiare perché serviva un metodo per interpretare il mondo e questo ci è stato dato da Galileo che ci ha raccontato che la filosofia scritta nel grande libro dell’universo non si poteva capire se non si fosse conosciuta la lingua e i caratteri con i quali è scritto.

Questo libro è in lingua matematica. Ovvero serviva e ci è stato dato il metodo scientifico cioè la modalità attraverso la quale la scienza procede per raggiungere una conoscenza della realtà. Ma la scienza, la ricerca scientifica ha spostato l’obiettivo della sua azione. Per il pensiero scientifico la conoscenza non specula più per sapere qual è il nostro posto nell’universo, ma l’obiettivo è invece conoscere come è fatto l’universo. Come è composta la materia fin nei suoi componenti più piccoli.

La fisica ha aperto la strada a questa conoscenza, la fisica atomica. A Los Alamos, nel 1942, Julius Robert Hoppenheimer dirigeva il progetto Manhattan per sviluppare la prima bomba atomica. Fu il primo a capire quali potevano essere i limiti da non superare nella ricerca scientifica. Allo scoppio della bomba di Hiroshima fu consapevole della propria parte di responsabilità. "I fisici hanno conosciuto il peccato", fu il suo commento, che lo portò ad uscire dal progetto e a non partecipare allo sviluppo della bomba all’idrogeno. Anche altri scienziati ebbero dubbi etici. Ma la voglia di scoprire i misteri dell’universo, la complessità dell’atomo erano un richiamo irresistibile nel loro mondo fatto di particelle che si scontrano. Fu forse la prima volta che il desiderio di conoscenza superò i dubbi etici e quindi quelli sul bene e sul male.

La strada era aperta. Dopo la conoscenza dell’universo lo sguardo è stato volto alla conoscenza dei segreti della vita. Nel 1953 Francis Crick, James Watson e Rosalind Franklin scoprirono la struttura molecolare dell’acido nucleico e il suo significato nella trasmissione delle informazioni negli esseri viventi, la famosa doppia elica del DNA. A rimarcare l’importanza di questa pietra miliare della vita fu inoltre la ferma critica di Crick del Young Earth Creationism che sosteneva che la terra e la vita sulla terra fossero opera della creazione Divina avvenuta 10mila anni prima. Crick sostenne che la "Creation science" non poteva aver posto nella aule della scuola pubblica.

Craig Venter è un biologo americano noto per aver partecipato con una società privata, la Celera Genomics, al sequenziamento del genoma di Homo sapiens con lo scopo di creare una banca dati genomica. Nel 2010 ha pubblicato su Science un articolo col quale comunicava di aver costruito in laboratorio la prima cellula artificiale controllata da un DNA sintetico.

La scienza nel percorso della conoscenza della vita ha imparato a leggere il DNA, a scriverlo e a modificarlo, tagliandone parti difettose con la tecnica Crisp per sostituirle con sequenze corrette di DNA. Abbiamo capito che il DNA è, in concreto, un serie di informazioni che noi stiamo cominciando a capire e che il suo linguaggio è il campo prediletto dell’informatica in generale. Ma se con l’editing genetico possiamo evitare molte malattie quali altre prospettive abbiamo davanti a noi? Siamo arrivati ad un punto in cui dobbiamo fermarci? Il prossimo passo, oltre alla creazione di embrioni ibridi di mammut, di organismi resistenti alla infezioni, di modificare i geni per frenare l’invecchiamento delle cellule e farle tornare giovani come cerca di fare George Church, quale sarà? Forse quello di potenziare esponenzialmente le capacità umane, di creare superuomini? Forse stiamo trascurando troppo il pensiero filosofico, il pensiero critico perché dietro la tecnica è proprio questo che ci sta venendo a mancare. Mentre dietro l’angolo, ma ben visibili la Intelligenza Artificiale ed il Pensiero Sintetico ci stanno aspettando.

Antonio Barracca

(Medico, già dirigente ospedaliero)
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