L'emigrazione, il lavoro in miniera e il paesaggio: la rassegna all'Argentiera
In programma la proiezione di quattro film e un laboratorio di fotografiaQuattro film e un laboratorio di fotografia a Pozzo Podestà, nel borgo sassarese dell'Argentiera, per parlare di lavoro in miniera, emigrazione, paesaggio e memoria.
Parte il 28 agosto alle 20.45 "Asincronie 2020", rassegna ideata e curata dai fotografi e filmmaker dell'associazione 4CaniperStrada, con il patrocinio e il supporto del Comune di Sassari.
Verrà proiettato il capolavoro della cinematografia sociale europea "Deja s'envol la fleur magre" ("Già vola il fiore magro") di Paul Meyer del 1960, restaurato dalla Cinematek di Bruxelles, una storia amara di emigrazione italiana e sarda nelle miniere del Belgio.
Sabato 29 agosto (sempre alle 20.45) sarà presente il giovane regista Alberto Diana con il suo ultimo documentario "Fango Rosso", che si riferisce al residuo tossico provocato dall'estrazione mineraria del Sulcis.
Venerdì 4 settembre alle 19 l'incontro con il fotografo e architetto Davide Virdis, inserito nel ciclo di incontri "Fotografia fuoriserie" e in concomitanza con l'avvio del laboratorio di fotografia sul paesaggio che condurrà nel territorio dell'Argentiera. Durante l'incontro l'autore presenterà il progetto fotografico "Fuori nel lockdown. Esplorazioni nella città immobile". Alle 21.30 appuntamento con il cinema e la grande documentarista Cecilia Mangini che racconta nel film "Due scatole dimenticate", diretto con Paolo Pisanelli, un viaggio nella memoria attraverso le fotografie scattate nel Vietnam del Nord in guerra con gli U.S.A tra il 1964-65.
Infine, sabato 5 settembre alle 20.45, il pluripremiato documentario di Massimo D'Anolfi e Martina Parenti "Materia Oscura", che esplorano il Poligono Sperimentale del Salto di Quirra, dove, per oltre 50 anni, i governi di tutto il mondo hanno testato "armi nuove".
Le proiezioni dei film saranno precedute da una selezione di fotografie gentilmente concesse dal fotografo sassarese Salvatore Masala, con alcuni scatti che raccontano il paesaggio della borgata della seconda metà degli anni '70.
Fabian Volti, uno dei curatori della rassegna, spiega: "Abbiamo sentito la necessità di riportare il cinema al suo pubblico insieme all'incontro-dibattito con registi e fotografi, scegliendo l'Argentiera come un luogo speciale e ricco di storia, con una selezione di contenuti ad hoc".
Dal 4 al 6 settembre si svolgerà il laboratorio di fotografia "Argentiera. Un paesaggio di sovrapposizioni" a cura di Davide Virdis, rivolto a fotografi e interessati al linguaggio delle immagini, finalizzato alla ricerca e produzione fotografica intorno al concetto contemporaneo di paesaggio con un'esplorazione nel territorio dell'Argentiera.