Una città che si lascia attraversare dal corpo e dalla voce dell’arte, in dialogo intimo con il paesaggio. Da oggie e fino a mercoledì 7 maggio, Cagliari diventa il laboratorio di “Ecologie dell’ascolto”, un programma di performance, danza, installazioni sonore e residenze artistiche che si snoda tra l’Orto Botanico, il Parco di Molentargius e il Tempio di Astarte alla Sella del Diavolo.

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Il progetto, curato da Maria Paola Zedda e Nicola Ratti con la collaborazione di Enrico Gilardi e realizzato nell’ambito del bando Progetti Speciali Danza del Ministero della Cultura, propone un’esperienza in cui il corpo e l’ambiente si osservano e si influenzano a vicenda. 

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Protagonisti della rassegna sono danzatori, coreografi, sound artist e performer italiani e internazionali, che animeranno luoghi simbolici della città. L’inaugurazione è oggi all’Orto Botanico, con il sound artist Attila Faravelli e il coreografo Maurizio Saiu, seguito da tre eventi alla Darsena del Parco di Molentargius, tra cui la performance Flirting with Flamingos di Mike Cooper, che torna a Cagliari a dieci anni dalla sua prima presentazione.

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Domani, invece, si prosegue con Kairos di Donatella Martina Cabras, un invito a “perdere tempo” in un’esperienza percettiva collettiva, e con Water Bowls dell’artista giapponese Tomoko Sauvage, alla sua prima apparizione in Sardegna.
Mentre domenica sarà la volta di Body Farm di Silvia Rampelli/Habillé d’Eau, che porta nel Parco di Molentargius una riflessione intensa sul corpo e la sua relazione con il paesaggio.

Infine dal 5 al 7 maggio, la danzatrice Stefania Tansini sarà impegnata in residenza artistica con Madeleine / Studi per M.

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Il progetto si estende anche oltre la scena, con incontri e laboratori realizzati nel mese di aprile in collaborazione con scuole, enti e presìdi del territorio, con il coinvolgimento di istituzioni come l’Ordine degli Architetti e la Fondazione di Sardegna.

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