"Stimolate nei ragazzi le domande e suscitate la loro ricerca". È l'appello dell'arcivescovo di Oristano, padre Roberto Carboni, anche amministratore apostolico della diocesi di Ales-Terralba, agli insegnanti di religione cattolica delle due diocesi.

Padre Carboni ha scritto loro una lettera per esprimere loro la sua vicinanza, la sua gratitudine per il lavoro svolto e per incoraggiarli in un momento scolastico non semplice, alle prese con i progetti di didattica a distanza: "In questo periodo in modo speciale i nostri i ragazzi e giovani, stimolati alla riflessione ma anche intimoriti dalle tante notizie che continuamente li bombardano, si interrogano su più questioni: che peso avrà nel futuro l'esperienza di questo virus? Perché è successo? Come sarà il domani? Cambierà qualcosa? Insieme ad altre domande che toccano la fede: perché Dio non ferma la pandemia? Perché la vita umana è così fragile e come si può realmente proteggere? Come trovare nella scienza una risorsa reale che possa proteggerci senza fallire?".

Padre Carboni ha detto agli insegnanti: "Al ritorno a scuola tutto ciò sarà una nuova occasione per voi, per stimolare la riflessione e la ricerca di senso". Poi ha invitato gli insegnati di religione cattolica, anche nella didattica a distanza, "a far emergere dai ragazzi tante domande, sul senso di una realtà che ci interroga, senza la pretesa di dare affrettatamente delle risposte ma piuttosto stimolare e suscitare la loro ricerca, l'approfondimento, in vista del reale interesse per la loro crescita umana e cristiana. Sappiamo bene che i giovani cercano chi, con empatia e vero interesse, si avvicini alla loro vita e li aiuti a non perdere la speranza nel futuro, a coltivare un sogno, a pensare a un progetto per la propria vita, a interrogarsi sulla fede, su come manifestarla e coltivarla, e sulla proposta di vita nuova che viene dal Vangelo di Gesù, il Risorto. Penso che in questo voi possiate e dobbiate avere un ruolo fondamentale".
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