Sfoglia i giornali e ride. Poi ripensa a ciò che anche i libri di storia raccontano da sempre, e cioè che fu Sisinnio Poddi, contadino di Cabras morto appena una settimana fa, ad aver scoperto i primi pezzi dei Giganti di Mont'e Prama.

A quel punto arriva il primo sfogo di Battista Meli, 73 anni, anche lui cresciuto a pane e grano nei campi del Sinis. Lui racconta una storia inedita, la sua versione dei fatti: "Sono io lo scopritore delle statue antiche. Sono stato io a trovare un Gigante senza testa e senza gambe nel campo che nel 1974 avevo in affitto dalla Curia assieme al mio amico Peppino Piras. Quel pezzo di terra era la collina di Mont'e Prama. E tutto questo non è avvenuto nel mese di marzo come tutti dicono, compresi gli studiosi, ma ad ottobre, il mese in cui si ara la terra".

Battista Meli, che in tutti questi anni non ha mai voluto farsi pubblicità, racconta: "Quella mattina stavo arando la terra quando all'improvviso l'aratro tirò fuori un Gigante. Per me, contadino ignorante, era solo un pezzo di pietra".

Una scena però che non è passata in osservata a Giovanni Corrias, altro agricoltore di Cabras, che quel giorno stava arando un terreno a poca distanza dalla collina di Mont'e Prama: "Corrias, la sera di quello stesso giorno, chiamò Sisinnio Poddi per andare assieme a vedere cosa avevo trovato io poche ore prima. Una volta arrivati si misero subito all'opera: con una fune riuscirono a trasportare e a caricare l'enorme pietra in macchina per poi dirigersi dallo studioso Peppetto Pau, ad Oristano. Da quel momento iniziò la storia di Mont'e Prama".

Battista Meli non va contro il suo collega Sisinnio Poddi: "A lui va il merito di aver fatto conoscere a chi di dovere cosa si nascondeva sotto la terra del Sinis. Ma soprattutto il fatto che ha sempre urlato a gran voce durante tutti gli eventi, l'importanza che in tutta questa storia hanno avuto i contadini di Cabras".
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