Oltre all’impegno politico, l’attività giornalistica e quella universitaria, Gianluca Lioni si sta sempre più rivelando non solo uno scrittore al quale pubblicano dei libri ma un autore che per scrivere sembra proprio nato; e lo fa con scioltezza e naturalezza, da ammaliare i lettori che piacevolmente si immergono nelle trame tanto articolate quanto scorrevoli dei suoi romanzi. Ovvero dei suoi gialli, che sono storici, con alcuni personaggi inventati ed altri che invece hanno fatto la grande storia oppure quella piccola, dei luoghi nei quali il romanzo è ambientato.  Ambientazioni - da maddalenino che vive a Roma ma che, come ogni buon isolano, rimane fortemente attaccato al proprio “scoglio” – che da Gianluca Leoni vengono collocate proprio nella sua isola (anzi Arcipelago, natale), tornando indietro di circa 160 anni, al 1865. 

Dopo una serie di presentazioni fatte in diverse località della penisola e sarde, sabato scorso, 16 settembre, c’è stata quella a La Maddalena, in un affollato Atrio comunale, dove Lioni s’è avvalso dei commenti dell’insegnante Francesca Forcolin e del giornalista Pasquale Chessa.

“Indagine nell’arcipelago, isola della Maddalena 1865; un caso per il maresciallo Tanchis”, è il titolo del romanzo, edito da “tre60”. Tutto inizia nei giorni di festeggiamenti della Santa patrona, Maria Maddalena, che tradizionalmente si svolgono a luglio, con il ritrovamento del cadavere di una prostituita e la scomparsa di un vetturino. Le indagini condotte dal maresciallo dei carabinieri, Bachisio Tanchis, insieme all’ex capitano della marina inglese, Daniel Roberts, personaggio realmente esistito, condurranno il lettore non soltanto nelle isole di Maddalena e Caprera (porto di mare la prima e crocevia di personaggi in circolazione nel mondo; isola scelta per viverci la seconda da Giuseppe Garibaldi, meta di visite di politici, affaristi, militari, scrittori, artisti ecc. italiani e non) ma in «un itinerario delle isole sarde – è scritto nella copertina -  fra mare cristallino, scorci seducenti e abitanti delle usanze singolari: dal re di Tavolara, i guardiani del faro di Razzoli, sino al più celebre di tutti, l’eroe dei due mondi, Giuseppe Garibaldi, ritiratosi a Caprera dopo l’impresa dei Mille».

Quello che inizialmente poteva apparire agli investigatori soltanto un caso di suicidio porterà il maresciallo Tanchis a dover affrontare «losche trame del paese e un complicato intrigo che va oltre i confini dell’isola».

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