I numeri della presenza femminile nelle istituzioni sono ancora lontani dalla parità e all'interno dei partiti le scelte sono ancora troppo declinate al maschile. È lo stato dell'arte di Donne e politica, dibattito che si è tenuto questa mattina nella sala conferenze di Confcommercio Nord Sardegna a Olbia, terzo meeting del progetto comunitario Europe plural feminine (EPF) per discutere di partecipazione, rappresentanza, condizioni, limitazioni e ambizioni delle donne in politica.

Moderate dalla giornalista de L'Unione Sarda e vice coordinatrice regionale di Giulia Giornaliste Sardegna, Caterina De Roberto, sul tavolo le esperienze della vicesindaca di Olbia, Sabrina Serra, della capogruppo di Olbia Democratica in Consiglio comunale, Ivana Russu, della consigliera regionale, Cristina Usai, e dell'assessora alle Politiche sociali del Comune di San Teodoro, Antonella Debertolo.

Sebbene alla guida della Regione ci sia una donna, la situazione in Sardegna non è rosea: su sessanta consiglieri regionali, si contano dieci donne (in numero inferiore rispetto alla scorsa legislatura) e in Gallura, per esempio, solo due sindache. Secondo le amministratrici intervenute, la scarsa rappresentanza femminile nelle istituzioni è determinata da meccanismi di potere (ancora) detenuto dagli uomini che gestiscono voti e preferenze e il consenso popolare non corrisponde alla volontà dei partiti. È emerso il caso olbiese delle due candidate alle elezioni regionali, Serra e Russu, che hanno portato a casa un risultato elettorale soddisfacente ma che non è bastato a farle volare a Cagliari. Volano alto, invece, in vista della prossima competizione da giocare in casa.

"Nessun assessorato regionale, nessun ruolo da consigliera comunale, punto a fare la sindaca di Olbia", ha annunciato la dem Ivana Russu. Stessa (celata) ambizione per Sabrina Serra che però si è limitata a dire che "il suo obiettivo è tagliare il nastro di tutte le cose iniziate e continuare a fare politica".

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