In Italia come in tutto il mondo oggi, 27 gennaio, si celebra il Giorno della memoria per ricordare le vittime del nazismo, milioni di persone uccise per la loro razza, nazionalità, o per l’ideologia politica. 

Un orrore che ha causato circa 6 milioni di morti, non solo ebrei, vittime di una sistematica persecuzione dal 1933, anno in cui Hitler salì al potere in Germania.

Uno sterminio che ha riguardato anche Testimoni di Geova, etnie nomadi, omosessuali e transessuali, dissidenti politici.

La data è stata scelta perché il 27 gennaio 1945 l'esercito sovietico entrò nel campo di concentramento di Auschwitz, scoprendone e rivelandone al mondo l'orrore.

MATTARELLA E DRAGHI– "La giornata della Memoria, che si celebra oggi in tutto il mondo, non ci impone solamente di ricordare i milioni di morti, i lutti e le sofferenze di tante vittime innocenti, tra cui molti italiane. Ma ci invita a prevenire e combattere, oggi e nel futuro, ogni germe di razzismo, antisemitismo, discriminazione e intolleranza. A partire dai banchi di scuola. Perché la conoscenza, l'informazione e l'educazione rivestono un ruolo fondamentale nel promuovere una società giusta e solidale. E, come recenti episodi di cronaca attestano, mai deve essere abbassata la guardia". Queste le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. 

"Oggi ricordiamo l'orrore dell'antisemitismo e rinnoviamo il nostro impegno collettivo a contrastare ogni tentativo di cancellare la memoria. Ricordare è impegno per il presente, fondazione per il futuro", ha affermato invece il presidente del Consiglio Mario Draghi.

LE CELEBRAZIONI – Quest’anno per la prima volta la Commissione Ue ha deciso di illuminare il suo quartier generale, l’edificio Berlaymont con #WeRemember, aderendo a una campagna globale organizzata da Unesco e World Jewish Congress.

"L'Olocausto è stato un disastro europeo. L'antisemitismo ha portato a questo disastro. L'antisemitismo disumanizza il popolo ebraico. Nella Germania nazista, questa disumanizzazione ha aperto le porte alla Shoah. Non dobbiamo mai dimenticare", ha detto Ursula Von der Leyen.

A Roma, come da tradizione, i presidenti di Camera e Senato depongono una corona di fiori in Largo 16 ottobre 1943  a Roma, luogo simbolo della deportazione degli ebrei romani. Ricevono le istituzioni Ruth Dureghello, Noemi Di Segni e il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni.

Enrico Letta ha twittato la sua prima azione di questa giornata delicata in vista dell’elezione del presidente della Repubblica: “In raccoglimento al ghetto per la Giornata della Memoria”.

A CAGLIARI – A Cagliari, questa mattina, la cerimonia al Museo archeologico nazionale, con l’intitolazione dello spazio di ingresso a Doro Levi, professore ordinario all'Università di Cagliari in Archeologia e Storia dell'arte greca e romana, che lasciò il Capoluogo alla volta degli Stati Uniti d'America nel 1938 a causa delle Leggi razziali, dopo soli tre anni in cui tenne anche la direzione della Soprintendenza della Sardegna. "La città ha un debito con Doro Levi che, nel secondo dopoguerra, salvò e rese fruibile il nostro Anfiteatro romano", ha detto il sindaco Truzzu. "La memoria - ha ribadito - è questo: ricordare chi siamo, ricordare la nostra identità e guardare al futuro. Doro Levi avrà, per Cagliari e i suoi cittadini, lo spazio che davvero merita". Col sindaco, Francesco Muscolino e l'archeologa Maria Antonietta Mongiu, rispettivamente direttore e componente CdA del Museo Archeologico, la professoressa Maria Del Zompo, già rettore dell'Università cittadina, e il prefetto Gianfranco Tomao.

Sempre questa mattina la Città Metropolitana e la Prefettura di Cagliari hanno organizzato un evento commemorativo al Palazzo Regio, durante il quale sono state consegnate le medaglie concesse con decreto dal Presidente della Repubblica, in memoria dei cittadini italiani costretti al lavoro forzato nei campi nazisti. In diretta streaming, premiati anche gli studenti della 3C dell'Istituto Comprensivo Statale "Santa Caterina", vincitrice del concorso nazionale bandito dal Miur "I giovani ricordano la Shoah". 

"Oggi celebriamo il Giorno della memoria per custodire ogni dolore e amore, perché nessun volto venga dimenticato. Commemoriamo le vittime di quei crimini gravissimi e diamo onore a quanti si sono opposti, spesso a rischio della propria vita, alla follia omicida offrendo aiuto ai perseguitati". Così il vescovo di Cagliari, monsignor Giuseppe Baturi, rivolgendo un pensiero e una riflessione alle vittime di quell'orrore.

A SASSARI – Consiglio comunale in seduta solenne a Sassari per il Giorno della Memoria alla presenza degli studenti cittadini e del prefetto Paola Dessì, che si è rivolta a loro citando Primo Levi. "Comprendere è impossibile, conoscere è necessario - ha detto - ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte e oscurate".

Dopo gli interventi del presidente Maurilio Murru e del sindaco Nanni Campus la parola è passata agli studenti con letture, video e altri contributi su deportati sardi, donne che hanno vissuto quegli eventi, razzismo, rastrellamenti e deportazioni.

(Unioneonline/L – v.l.)

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