Il capo della tribù
Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Seattle, la grande città degli Stati Uniti affacciata sull'Oceano Pacifico, deve il suo nome dall'anglicizzazione di Sealth, il capo dei Duwamish, la tribù locale di nativi americani (quelli che nei film western chiamavano indiani o pellerossa). Nel 1852 il governo americano chiese di comprare le terre della tribù. Ecco la risposta di Sealth: «Il presidente Washington fa sapere che vuole comprare la nostra terra. Ma come puoi comprare o vendere il cielo? E la terra? L'idea ci sembra strana. Se non possediamo la freschezza dell'aria e la luminosità dell'acqua, come possiamo comprarle? Ogni parte di questa terra è sacra per la mia gente. Ogni ago di pino luccicante, ogni costa sabbiosa, ogni vapore delle foreste, ogni prato, ogni insetto ronzante sono sacri nella memoria e per l'esperienza della mia gente». (...) Noi siamo parte della terra e la terra è parte di noi. I fiori profumati sono le nostre sorelle. L'orso, il cervo, la grande aquila sono i nostri fratelli. Le creste rocciose, i fiumi che scorrono nei prati, il calore del corpo del pony e l'uomo appartengono tutti alla stessa famiglia. L'acqua luccicante che si riversa in fiumi e torrenti non è solo acqua, ma è il sangue dei nostri antenati». È uno scritto del 1852, ma perfetto per i nostri tribolati tempi.
Ivan Paone