Il 3 dicembre prossima tappa delle Domus de Janas patrimonio dell'umanità
A buon punto il documento degli studiosi per il riconoscimento dell'UnescoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un'affascinante proposta, ma anche un progetto che va avanti da diverso tempo, condotto da valenti studiosi ed esperti nel ramo, dell'Università, della Soprintendenza, della Pubblicazione amministrazione e della cultura: riconoscere le Domus de Janas patrimonio dell'Umanità. Prossima tappa 3 dicembre ad Alghero, dopo le altre effettuate nell'isola, l'ultima nei giorni scorsi Villaperuccio. "Stiamo lavorando da anni al progetto - spiega la professoressa Giuseppa Tanda, a lungo docente universitaria e presidente del Centro Studi Identità e Memoria, che sarà sottoposto ai Commissari dell’Unesco -. Ma contemporaneamente sentiamo la necessità di coinvolgere le Amministrazioni comunali dei paesi in cui si trovano i siti archeologici che, oltre alla bellezza, devono possedere altri requisiti. Come ad esempio le condizioni delle strutture e l’accessibilità ai luoghi. Ma - continua - senza il coinvolgimento delle popolazioni, che debbono sentirsi protagoniste nel proprio territorio, tutto diventa più difficile”.
Ad Alghero sarà inoltre allestita una mostra fotografica che racconta la storia delle Domus de Janas "Nell’isola in viaggio verso l’Unesco". Mentre nel frattempo prosegue, ed è a buon punto, il lavoro degli specialisti che preparano il documento da presentare a Parigi per il riconoscimento, come patrimonio dell’Umanità, delle Domus de Janas e di altri importanti siti della preistoria sarda.
Il Centro Studi Identità e Memoria ha promosso una serie di incontri nei paesi più direttamente coinvolti. Prima della tappa di Alghero, dopo le presentazioni di Sassari e Cagliari (in occasione di Archelogika), Villaperuccio nei giorni scorsi ha ospitato, nella sala conferenze della necropoli di Montessu, “la prima tappa di un percorso di conoscenza che toccherà almeno venti centri e che si concluderà - ha detto il giornalista e moderatore dell'incontro Tonino Oppes - nella primavera del prossimo anno".
A Villaperuccio nutrito il numero dei relatori. Il sindaco Marcello Piras e l’assessore alla Cultura Silvio Stera hanno insistito sull’importanza dell’iniziativa, "che porterà vantaggi anche al nostro territorio”. Per la direttrice regionale del Ministero della cultura Patricia Olivo “il Ministero segue con interesse, accanto alla Regione, quest’iniziativa che valorizza l’arte e l’architettura della preistoria della Sardegna”. Mentre Gianfranca Salis, della Soprintendenza di Cagliari, ha parlato "di tutela e valorizzazione e della crescente importanza dei siti archeologici anche ai fini sociali, turistici ed economici".
Tema ripreso da Ivana Zucca, presidente del sistema Cultura che raggruppa alcune cooperative della zona. “Il numero dei visitatori - precisa quest'ultima - e in particolare dei turisti, ai nostri siti è in costante aumento e questo ci fa ben sperare per il futuro". Il ruolo dell’Università per la conoscenza "della nostra storia ai fini culturali e sociali" è stato invece il fulcro dell’intervento di Riccardo Cicilloni, dell’Università di Cagliari. Giacomo Paglietti ha invece parlato dei materiali della necropoli di Montessu, custoditi nel museo di Santadi. La speranza di tutti è naturalmente che il notevole sforzo culturale, storico, istituzionale e burocratico che si sta completando abbia un lieto fine.