I libri di Natale per i giovani, fra tradizione e novità
Le nuove uscite editoriali in vista delle festePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il Natale è uno dei momenti più frizzanti dell'anno per l'editoria, in particolare per quella dedicata ai bambini e ai ragazzi.
È il momento per gli editori di mettere in mostra i gioielli di famiglia – i classici, magari rivisitati secondo il gusto moderno - e lanciare qualche novità, in modo da conquistare spazio nel mercato. Novità che spesso puntano su modelli narrativi originali e innovativi.
Le uscite editoriali in vista del Natale oramai alle porte non hanno smentito questo trend.
Tra le tante proposte che riguardano gli autori classici spicca, per esempio, un libro a torto considerato "minore" di Louisa May Alcott, l'autrice dell’indimenticabile "Piccole donne". Si tratta di "Cosa l'amore può fare" (Einaudi Ragazzi, 2018, pp. 64) riproposto con la poetica traduzione di Vivian Lamarque e le illustrazioni un po' sognanti di Sara Not. La storia si inserisce nelle classiche tematiche della Alcott, con una famiglia in difficoltà per la perdita dell'uomo di casa e la scoperta che solo la solidarietà può alleviare le sofferenze, restituire speranze e dare un senso al Natale. Nel libro, infatti, un piccolo, semplice gesto dà il via a una catena di eventi che restituisce ottimismo a un intero caseggiato di persone…perché a Natale tutto è possibile se si ha il coraggio di amare.
L'amore muove anche la protagonista di un libro molto innovativo nel progetto narrativo: "La bambina che dipingeva le foglie" (Albe edizioni, 2018, pp. 34). In questo volumetto pensato per i bambini che si stanno approcciando alla lettura troviamo, infatti, racchiuse ben due linee narrative. Le immagini dell'illustratore Paolo Proietti creano il percorso di una storia silenziosa, alla quale ogni lettore potrà dare voce secondo la propria fantasia. Ma capovolgendo il libro, le parole prenderanno il posto delle immagini, nel delicato racconto di Erica Arosio. Insomma, possiamo immaginare la storia oppure scoprire leggendo il testo chi sia la bambina che, nel pieno dell'inverno, sta chiusa in casa, mentre fuori cade una gelida pioggia. E come la bambina reagisca alla tristezza e, appena la pioggia smette di cadere, esca in giardino e si metta a colorare le foglie degli alberi, che magicamente tornano a posarsi sui rami.
Sempre giocato sul filo dell'incontro creativo tra testo e immagini è "Il gufo e la bambina" (Bompiani, 2018, pp. 178) scritto da Beppe Tosco e illustrato con magia dalla disegnatrice di origine polacca Zosia Dzierżawska. Si tratta di una fiaba scritta e realizzata graficamente in una notte, come in un vero e proprio "work in progress". Alla prima pagina scritta segue un disegno e, ispirandosi all'illustrazione, lo scrittore prosegue la sua narrazione a cui "dà risposta" una nuova illustrazione. A mano a mano che i due lavorano quasi in contemporanea, la storia prende corpo senza che ci siano accordi preliminari, discussioni telefoniche, compromessi di sorta. Solo un botta e risposta continuo tra scrittura e disegno. Non sempre si trova un accordo tra le due forme di espressione e alle volte sembra di seguire due vicende diverse, ma fantasia e magia sono assicurate nella storia di Stella, una bambina che è preoccupata perché l'amico gufo Cocò sta invecchiando troppo in fretta. Insieme ai comuni amici, un merlo e un porcello, è decisa a trovare un rimedio allo scorrere del tempo, anche a costo di imbarcarsi in un'avventura popolata di creature bizzarre e spaventose.
Creature bizzarre e spaventose popolano anche un volume indisciplinato, irriverente e sicuramente bizzarro come "Storie della foresta strana" (LO editions, 2018, pp. 206) dello scrittore satirico australiano Shaun Micallef. Nel libro principesse, lupi, guardaboschi, principi e anatroccoli delle fiabe tradizionali si scoprono a vivere nuove avventure, a incontrare personaggi mai creati da fratelli Grimm e dagli Andersen e neppure da Esopo. E si ritrovano nella foresta strana, precipitati all'interno di un caleidoscopio di situazioni surreali, di dialoghi spiazzanti fatti di rime e giochi di parole che devono avere messo ben a dura prova la traduttrice Alice Zanzottera, impegnata in un vero e proprio "tour de force" linguistico. Impossibile però non lasciarsi irretire dal mondo di fantasia animato da Micallef.