Quattro sono arrivati oggi, l’ultimo arriverà nei prossimi giorni. Non sanno che cosa li aspetta, però hanno portato ciò che più di tutto gli serve: penna, taccuino e tanta curiosità.

Il loro compito sarà descrivere nella forma di un racconto il luogo che abiteranno per una settimana, e che gli è stato assegnato dal caso: le storie, raccolte in un volume che ha già un titolo: “Luoghi letterari Sardegna 2025”, saranno pubblicate da Arkadia e presentate in primavera al Salone del libro di Torino. Gianmarco Murru, presidente dell’associazione culturale “Mediterranea” e direttore della testata “Mediterraneaonline.eu”, e Giulio Pisano, editor dell’agenzia letteraria EditReal, affidano all’arte della narrazione la scoperta di borghi e paesi sardi ai margini dei circuiti turistici. “Luoghi letterari” è una loro idea, già sperimentata con un certo successo in altre due regioni italiane: Piemonte e Veneto.

In attesa di Massimo Granchi (originario di Cagliari, residente in Toscana) che arriverà a Tratalias tra qualche giorno, Andrea Alba (docente torinese) è già a Senorbì, come i suoi colleghi: Anna Bertini (autrice di romanzi e poesie) a Buggerru, Marisa Salabelle (cagliaritana che vive a Pistoia da molti anni) a Meana Sardo, il fiorentino Massimiliano Scudeletti a Castiadas.

I cinque scrittori, accolti con tutti gli onori del caso dalle autorità del paese cui sono stati abbinati, alla maniera degli antropologi, frequenteranno la comunità traendo ispirazione dalle chiacchiere quotidiane, dalle passeggiate, dalla partecipazione a riti e cerimonie, dalla convivialità.

Come spiega Murru, «l’obiettivo è rigenerare i luoghi, farli conoscere attraverso la letteratura a chi viaggia in cerca di esperienze legate a un turismo culturale, sostenibile e lento, ma soprattutto favorire l’incontro tra amministratori per creare una rete di paesi letterari».

L’isolamento e la solitudine patiti da moltissimi centri sardi possono essere arginati attraverso le occasioni di scambio e incontro inaspettati offerte dalle residenze letterarie. Inoltre, essere raccontati da occhi stranieri, che vedono quel luogo per la prima volta, può ridestare l’orgoglio per sé stessi e la propria storia, il desiderio di prendersene cura, l’energia per attivare cambiamenti positivi e di crescita. «Il nostro», spiega Giulio Pisano, «è il viaggio in un'Italia invisibile eppure ricchissima di bellezza. Un piccolo Grand Tour che ha già riservato e riserverà altre nuove sorprese». Nelle edizioni precedenti, grazie all’iniziativa, qualcuno ha preso casa in paese, altri hanno costruito amicizie profonde per cui ci tornano spesso. Insomma, “Luoghi letterari“ è anche un modo di concepire il turismo come un’esperienza di reciproca trasformazione, molto diversa dal consueto “mordi e fuggi“.

Allo stesso modo la pensano i cinque scrittori: se Bertini ammette che sono stati proprio i libri a suscitare in lei l’attrazione per alcuni luoghi e le emozioni che vi associa, Salabelle confessa la sua predilezione per i centri di piccole dimensioni, più intimi e raccolti; infine, Alba dichiara che è proprio il contesto a innescare la narrazione, ciò che dà la stura alla riflessione interiore che prende corpo in un’opera.

Sulle ricadute positive in termini culturali ed economici del progetto, insistono gli stessi amministratori presenti alla conferenza stampa alla Fondazione Banco di Sardegna a Cagliari: Sonia Mascia, assessora alla Cultura, Antonello Erriu, presidente della Pro Loco ed Elisabetta Frau, direttrice del Museo Archeologico:  tutti di Senorbì; Milena Pisu, assessora alla Cultura di Meana Sardo e Vittorio Facchinetti,  presidente dell’associazione “Viviamo Buggerru”.

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