Compie oggi cento anni esatti il ministero del Lavoro e della previdenza sociale: era infatti il 3 giugno 1920 quando lo istituiva il lucano Francesco Saverio Nitti, all'epoca presidente del Consiglio dei ministri.

Nitti, nativo di Melfi, allora 52enne, fra i primi esponenti del Meridionalismo, ebbe all'epoca uno degli incarichi più brevi della storia italiana: il governo Nitti II durò infatti solo 18 giorni. Fece però in tempo a scorporare il dicastero del Lavoro da quello dell'Industria e del commercio e a farne un ministero a parte, intuendo l'importanza che avrebbe avuto non solo per il tema del lavoro ma anche relativamente alla previdenza sociale.

Primo ministro del Lavoro fu Mario Abbiate: senatore nato a Genova, proveniva da una famiglia del Vercellese (il padre fu garibaldino con i Mille). Più avanti, Abbiate sarà uno dei tre deputati che denunceranno in Parlamento le responsabilità del delitto Matteotti.

Nel ventennio fascista (mentre Nitti, perseguitato con violenza dalla dittatura, doveva riparare all'estero), il ministero fu di nuovo inglobato. Riemerse poi il 21 giugno 1945 con il governo Parri.

Fra incorporazioni e scissioni di competenze e settori, il ministero - pur ridimensionato dal Jobs Act nel 2015 - è arrivato ai giorni nostri con il nome di "ministero del Lavoro e delle politiche sociali".

(Unioneonline/v.l.)
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